Ravenna, caso iscrizioni a scuola Il sindaco: "Troveremo gli spazi"

Ravenna

Schiarita sul caso sollevato ieri sulle pagine del Corriere Romagna circa la mancanza di spazi nel liceo scientifico Oriani investito da un boom di iscrizioni tale da aprire alla possibilità di arrivare per la prima volta a una selezione degli studenti per voto media. Con 310 iscrizioni (più 22%) le classi prime passano da 10 a 12 e dopo l’allarme lanciato dal dirigente scolastico Gianluca Dradi arriva a stretto giro la risposta del presidente della Provincia e sindaco Michele De Pascale che interviene anche sul caso dell’Istituto comprensivo intercomunale fra Ravenna e Cervia per scongiurare il rischio di soppressione di 4 classi prime nelle primarie. «Ci sentiamo di garantire l’impegno assoluto per una soluzione straordinaria sia che si arrivi a individuare spazi in altre scuole, sia che si trovi una locazione o si arrivi a realizzare dei moduli nell’area dell’attuale succursale, collocata nell’istituto per geometri Morigia. Inoltre abbiamo candidato il progetto di ampliamento della succursale a un bando Bei (Banca europea per gli investimenti) con la determinazione a realizzarlo nei prossimi anni». L’eventuale prospettiva di una selezione in base al voto media dell’iscritto, parametro scelto dal consiglio d’istituto dell’Oriani, aveva preoccupato nei giorni scorsi le famiglie.Se in città è la mancanza di spazio a porre dei problemi, nel forese è la sopravvivenza stessa dei plessi scolastici a preoccupare. Caso emblematico l’istituto comprensivo intercomunale fra Ravenna e Cervia con le scuole primarie di Savio, Castiglione di Ravenna, Pisignano e Castiglione di Cervia che per la diminuzione degli iscritti rischia di passare da quattro classi prime a due e per di più affollate. La prospettiva che si pone è quella di non avere le prime a Savio e Castiglione di Ravenna con le famiglie costrette a portare i figli a Pisignano o Castiglione di Cervia. «A settembre il distanziamento sarà ancora obbligatorio – assicura De Pascale –, non è accettabile sopprimere due prime, chiederemo all’ufficio scolastico provinciale la possibilità di applicare delle deroghe, a maggior ragione in piena emergenza Covid, tanto più per le piccole scuole di paese. Su Castiglione e Savio abbiamo intenzione di investire in edilizia scolastica e non succederà che un bambino venga rifiutato. Chiediamo allo Stato di fare la propria parte in termini di organici. Siamo indisponibili a discutere di soppressione in questa situazione. La vicenda Covid deve determinare un cambio di approccio al tema degli spazi scolastici, che devono essere adeguati per numero e salubri e non diventare ambienti angusti per l’alto numero di studenti per classe».

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