Ravenna, caro gas e sport: il conto va alle famiglie

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Anche lo sport giovanile è alle prese con il caro energia e con un inverno che si preannuncia difficile per fare quadrare i conti. A spaventare sono i costi per il riscaldamento e l’illuminazione delle strutture sportive. Nessun sport è immune dall’emergenza, anche se qualche disciplina è sicuramente più esposta di altre.

Angelo Marri, presidente del Circolo Ravennate della Spada, parla di situazione drammatica: «I costi energetici incideranno pesantemente sui bilanci – commenta -. La prima contromisura sarà abbassare la temperatura all’interno della palestra, ma non sarà sufficiente. Siamo in cerca di finanziamenti per affrontare la stagione. Non faremo pesare la situazione sulle famiglie. Abbiamo effettuato un piccolo ritocco alle quote annuali, ma è una cifra minima. Nessuno di noi ha intenzione di disincentivare la pratica sportiva che è ripresa faticosamente dopo le restrizioni dovute alla pandemia». Marri si sofferma sugli effetti del caro energia: «A metà dicembre, come ogni anno, ospiteremo una manifestazione molto importante che attira atleti da tutta Italia. Circa 1.300, tra ragazze e ragazzi under 14, si misureranno nel trofeo Kinder. Come da tradizione saremo al Pala de André per tre giornate. L’anno scorso abbiamo speso per la struttura 6mila euro, quest’anno la stima è di 30mila euro. L’aumento è dovuto esclusivamente alle spese energetiche che ci troveremo ad affrontare».

Dal campo di gioco di via Tommaso Gulli, il presidente dell’Endas Monti, Francesco Stucci, fa i conti con i costi da sostenere per un settore calcistico giovanile che conta quasi 200 atleti: «L’impatto delle bollette si comincerà a vedere a novembre – dice -. Per ora il meteo è favorevole e le luci si accendono solo alla sera. Ci siamo organizzati per concentrare gli allenamenti nel primo pomeriggio, in modo da limitare il consumo di energia. Lo scenario cambierà quando, da fine ottobre in poi, dovremo scaldare gli spogliatoi e accendere l’impianto di illuminazione alle 17. Speravo che cambiassero il regime dell’ora legale, ma non ancora una volta non è stato fatto nulla. Per noi è un problema e vedremo come affrontarlo. Rispetto all’anno scorso, abbiamo mantenuto la quota di iscrizione pressoché invariata; le famiglie già devono affrontare tante difficoltà che non vogliamo aggiungerne altre».

Se gli allenamenti del calcio giovanile si svolgono principalmente all’aria aperta, per il basket è indispensabile l’uso delle palestre. Giorgio Bottaro, direttore generale dell’Ora Sì, conferma il massimo impegno della società per i giovani e le giovani che praticano il basket: «I costi energetici avranno sicuramente un peso importante - commenta -, ma non rinunceremo a promuovere la pratica di questo sport a livello giovanile. Non è solo un discorso legato allo sport, ma anche alla socialità. Praticare un’attività fisica è fondamentale per il benessere dei ragazzi e delle ragazze. C’è stato un minimo innalzamento della quota di iscrizione. Abbiamo squadre maschili e femminili e garantiremo il regolare svolgimento delle attività, tra l’altro abbiamo più tesserati rispetto all’anno scorso. Questo è motivo di grande soddisfazione e, se la situazione richiederà qualche ulteriore sacrificio, non stringeremo la cinghia sul settore giovanile».



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