Ravenna, Bravi: "Il picco non è lontano"

Ravenna

Dal primo febbraio Francesca Bravi, 43 anni, è il direttore sanitario dell’Ospedale Santa Maria delle Croci con un incarico di 5 anni, ed è impegnata a fronteggiare in queste settimane la terza ondata di contagi. Un aumento di casi che ha determinato la zona rossa per la città, la provincia e fino all’intera regione. Nel corso della seconda ondata, tra novembre e dicembre l’ospedale e soprattutto il pronto soccorso avevano vissuto giorni drammatici, con l’impossibilità di gestire l’alto afflusso di pazienti e garantire ricoveri in tempi accettabili, sfiorando i tre giorni di attesa. Oggi la situazione non raggiunge quei livelli di allarme, nonostante l’alto numero di casi positivi registrato nelle ultime settimane. La riduzione delle attività chirurgiche non urgenti, ricorda la dottoressa Bravi, permette di disporre di più personale da dedicare alle situazioni più delicate. La previsione è invece quella di vedere una diminuzione dei casi nelle prossime settimane.

Come sta rispondendo l’ospedale in questa fase delicata, nella seconda settimana in zona rossa?

«Seppur in presenza di criticità, sta rispondendo con efficacia alla terza ondata».

Puoi dare qualche numero circa l'occupazione dei posti letto e sulla gestione delle attività e del personale connesso?

«Ieri nel presidio di Ravenna alle 8 erano ricoverati in totale 467 pazienti con un tasso di occupazione dei posti letto dell’83%. I pazienti Covid erano 119 di cui 5 in terapia intensiva. Il trend dei ricoveri di pazienti Covid è in moderato e costante crescita da ormai 2 settimane. Abbiamo deciso di aumentare i posti Covid nelle medicine interne».

E in pronto soccorso com’è la situazione dopo le difficoltà dei mesi scorsi e i tanti allarmi lanciati dai cittadini?

«Domenica in pronto soccorso sono stati dimessi 132 pazienti, l’11% di questi ha avuto necessità di un ricovero, 5 per Covid. Il trend sul numero di accessi al pronto soccorso pur in leggero aumento risulta in linea con andamento medio delle ultime settimane».

Quali sono i numeri della terza ondata finora nel nostro territorio?

«In merito all’andamento dell’incidenza dell’epidemia ovvero del numero di nuovi casi, per il distretto di Ravenna il tasso di incidenza per 100mila abitanti calcolato a 14 giorni si è mantenuto tra 200 e 300 per tutto il mese di febbraio e ha superato la quota soglia dei 500 casi dal 3 Marzo, attestandosi la scorsa settimana attorno al valore di 600».

Come giudica il momento attuale e quali sono le aspettative per le prossime settimane?

«Nonostante vi siano molti fattori concomitanti che incidono sulla diffusione dell’epidemia (restrizioni adottate, impatto delle varianti, campagna di vaccinazione) è presumibile che il valore dell’incidenza (nuovi casi) sia destinato ad aumentare ancora per un certo periodo, per poi subire un’auspicabile diminuzione nelle prossime settimane».

Ancora molto alto il dato dei contagi in provincia di Ravenna, segno evidente dell’alta diffusione dell’epidemia sul territorio in questo momento. Dopo il record di domenica, quando erano stati registrati 330 casi, nella giornata di ieri i positivi comunicati sono stati 216. C’è anche una vittima: si tratta di una donna di 93 anni.

Per quanto riguarda l’analisi dei nuovi casi, dei 216 di ieri 129 avevano sintomi, con una percentuale del 59,7 per cento. I ricoverati sono sette. Crescono le persone in terapia intensiva: sono 18, una in più rispetto a domenica.

I casi rilevati ieri riguardano 106 maschi e 110 femmine.

Nel dettaglio, così sono stati rintracciati: 163 da contact tracing; 36 per sintomi; 15 per test volontario; 2 test per rientro dall’estero. Da notare come la variante inglese abbia portato ad un aumento importante delle persone che hanno contratto il Covid a causa di contatti stretti.

I tamponi eseguiti sono stati 1.924, con una percentuale di positività dell’11,2%.. Sono state comunicate 34 guarigioni.

I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 23.254. Uno sguardo alle altre province della regione evidenzia come Ravenna abbia ormai staccato come numero di contagi due province che nella prima ondata erano state molto colpite: Piacenza (20.895 casi) e Parma (20.361 casi).

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