Ravenna, blitz della polizia locale in via Medulino

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Blitz della polizia locale ieri mattina, in via Medulino, nell’area occupata dai mezzi dei giostrai. Sono stati elevati 4 verbali a quattro famiglie con altrettanti ordini di allontanamento. Un provvedimento non immediato, spiega il comandante della polizia locale Andrea Giacomini, mentre nel pomeriggio si è tenuta un incontro dai toni accesi fra l’amministrazione comunale e le associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato che non contestano le violazioni ma l’intenzione espressa dal Comune di non concedere più aree ai giostrai, neanche nei periodi di esercizio delle attrazioni. «Lo scopo del controllo spiega il comandante Giacomini - era capire la situazione a seguito di alcuni esposti di cittadini, di una commissione consiliare, di una raccolta firme, e di una seduta del comitato provinciale per l’ordine pubblico di fine gennaio. Le 4 famiglie presenti stavano violando la disposizione che vieta di abitare su suolo pubblico per lunghi periodi. Si tratta di uno spazio destinato agli operatori degli spettacoli viaggianti. Sono state contestate violazioni al regolamento di polizia urbana, quello utilizzato per i camperisti l’estate scorsa. Il provvedimento è finalizzato a risolvere la situazione e non a ledere i diritti delle persone che devono trovare un’alternativa abitativa. L’ordine di allontanamento non deve essere eseguito nell’immediatezza, ma in caso non venga assolto, in futuro si potrà arrivare a misure più severe come il Daspo urbano».

Il disagio

Sorpresa e irritazione da parte delle associazioni di categoria che contano fra i propri associati i giostrai, residenti in città, piccoli imprenditori con partita Iva. Ieri all’incontro erano presenti il vicesindaco Eugenio Fusignani e l’assessore alle attività produttive Anna Giulia Randi e i rappresentanti delle quattro associazioni fra i quali Riccardo Ricci Petitoni di Confesercenti che si è recato in via Medulino per raccogliere il disagio dei giostrai. «Siamo stati informati solo ieri della volontà di non concedere più aree per la sosta degli operatori degli spettacoli viaggianti neanche nei periodi di esercizio delle attrazioni. Come succede spesso si sono confusi i nomadi con i giostrai, parliamo di operatori che vivono in abitazioni su ruote e seguono le proprie giostre nelle varie tappe, pagano la Tari. Lo stazionamento si è prolungato indebitamente, per motivi sociali dovuti anche alle difficoltà del momento. Al di là del provvedimento quello che ci ha sorpreso è l’assoluta mancanza di qualsiasi discussione. Due anni fa si era parlato di un’area alternativa, poi più nulla e ora questo. Non contestiamo la legalità del provvedimento, ma la mancanza di volontà politica per accompagnare un cambiamento». E per il futuro: «Siamo disponibili a ragionare di altre aree. Ci sono città che hanno regolamenti per stazionamenti di lunga durata con requisiti specifici. Non vorremmo concludere che a Ravenna i gli operatori degli spettacoli viaggianti non sono graditi».

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