Ravenna, Bakkali: "Che emozione presiedere l'aula"

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Aveva 25 anni quando nel 2011 entrò nella seconda giunta Matteucci, dieci anni dopo Ouidad Bakkali, conclusa l’esperienza nella giunta De Pascale si è misurata con le urne, risultando la più votata del Pd e dell’intero consiglio comunale, che l’ha scelta come presidente, nella seduta di insediamento di martedì.


Dopo tanti anni in giunta, c’è ancora spazio per le emozioni?

«Certo, ho presieduto prima come consigliera anziana (il titolo che si dà al più votato alle elezioni ndr.) e sono molto orgogliosa di quel ruolo. Per me significa il riconoscimento di un risultato personale alla vigilia non prevedibile. Poi nel corso della seduta sono stata eletta dal consiglio. Con Massimo Cameliani abbiamo condiviso le responsabilità in giunta, siamo i più votati a conferma del buon lavoro fatto. Ora ci troviamo insieme con nuovi ruoli».


Il suo nome non è stato una sorpresa, si aspettava il voto del consiglio pressoché unanime?

«Si è deciso di reinvestire nelle competenze cresciute in questi anni e di non disperdere l’esperienza costruita. Sono entrata molto giovane in giunta e ora è tempo di rimettere a disposizione della città le competenze acquisite come in una buona economia politica circolare. La compattezza del consiglio è un buon segnale, fa iniziare la consiliatura in un clima positivo, in un momento così importante».


Cosa si aspetta?

«Penso al lavoro sul Pnrr e sulla ripresa post pandemia, l’impegno per migliorare l’offerta sanitaria, e poi il porto, tutte questione strategiche trasversali alle forze politiche con i distinguo del caso. Credo nel ruolo strategico delle città per attuazione del Pnrr in sinergia con il governo. L’attenzione maggiore sarà sulla ripresa, il lavoro e i diritti per rimanere una comunità che non lascia indietro nessuno».


Da sempre impegnata nelle politiche di genere, come valuta la presenza delle donne in posizioni apicali nella società?

«È un tema all’ordine del giorno dell’agenda politica nazionale, si veda la legge sulla parità salariale. L’attenzione deve essere massima, nella scorsa consiliatura abbiamo avuto nomine al femminile nella fondazione Flaminia, in Ravenna holding, nel Parco del Delta. In questi anni aver dibattuto su questo tema è servito per alimentare un lavoro culturale non rinviabile. Nella compagine nella quale milito il tema è ben presente».


All’opposizione in consiglio c’è una sola donna però…

«Sì, nel consiglio precedente c’erano diverse donne, questo dice che il tema della doppia preferenza di genere aiuta, ma non risolve. Bisogna fare un buon lavoro di sostegno delle candidature femminili, con equilibrio».


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«È una collaborazione da costruire, come si è costruito il nostro rapporto in questi 10 anni; abbiamo chiuso la scorsa consiliatura in un clima di stima reciproca. Impareremo a lavorare insieme. In passato ci sono stati dei conflitti, ricordo che Matteucci mediò fra noi per togliere di mezzo qualche pregiudizio».

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