Ravenna, almeno per Pasqua i fedeli chiedono la messa a San Giovanni Evangelista

Ravenna

Nei giorni scorsi niente campane per salutare la domenica delle Palme, mesi fa acquasantiere asciutte e ora che si avvicina la Pasqua i fedeli tornano a chiedere la celebrazione della messa in San Giovanni Evangelista. I residenti del centro storico non si rassegnano infatti al silenzio e alla parziale chiusura della bella basilica paleocristiana voluta da Galla Placidia nel V secolo. Ad ottobre c’era stata la repentina chiusura a seguito delle precarie condizioni di salute del parroco, in dicembre la riapertura per poche ore al giorno, senza servizi liturgici e attività parrocchiali. I fedeli smistati altrove fra Santa Maria in Porto e il Duomo, causa la mancanza di sacerdoti e di vocazioni.

L’appello

Con cadenza regolare appaiono sui social richieste accorate perché la curia ripristini la vita della parrocchia. «Oggi è la domenica delle Palme – scriveva qualche giorno fa una residente – e qui, nel quartiere San Giovanni, noi non sentiamo neppure suonare le campane. Il nostro parroco si è avviato da tempo verso l’età del riposo e noi siamo rimasti senza Parrocchia. Ci hanno appoggiati a un’altra dignitosissima chiesa, ma non è come avere la chiesa vicina e certamente non perché non possiamo camminare o parcheggiare l’auto, ma perché andare alla messa con i nostri conoscenti, vicino a casa, nella basilica dove ci siamo quasi tutti comunicati e sposati è un’altra cosa. Certamente Dio lo si incontra ovunque, ma questa non deve essere una scusa per chiudere alle funzioni e a tempo indeterminato (o peggio definitivamente) quel capolavoro di atmosfera e bellezza che è San Giovanni Evangelista». Parole che hanno trovato commenti e condivisioni in rete ma per ora poche risposte: la mancanza di sacerdoti ha già costretto ad accorpamenti di parrocchie nel forese.
«Immagino ci sia carenza di sacerdoti – prosegue il post – ma perché “spostare” noi in un’altra parrocchia, invece di mandare (nell’attesa che il nome di un parroco si materializzi) un sacerdote a celebrare da noi, almeno una messa per ogni domenica? Perché lasciare San Giovanni Evangelista senza messa pasquale? Se i cittadini non chiedono, nessuno darà mai. Non si pensi che non ci importi questa cosa. Io chiedo a chi di dovere, dopo avere raccolto tante altre lamentele e soprattutto manifestazioni di dispiacere: abbiamo concesso un giusto tempo, adesso ridateci la messa!».

Soluzioni lontane

Dalla Curia non ci sono novità imminenti e si ritiene che l’apertura parziale sia un risultato miracoloso. Certamente l’impegno è quello di prolungare l’orario di apertura giornaliero oggi ridotto a poche ore (sabato e domenica dalle 10 alle 16, e dal martedì al venerdì dalle 11 alle 15), ma di parroci non se ne vede l’ombra. Così come in San Giovanni Battista, là i fedeli sono smistati verso il Duomo e San Vitale. Non si esclude però, ribadisce l’avvocato Enrico Maria Saviotti, che in futuro sia possibile ripristinare la celebrazione delle messe con cadenza regolare. Per chi vuole rivedere la basilica di San Giovanni Evangelista in orario serale l’occasione di presenterà domenica 21 alle 18 con il concerto di Pasqua dell’orchestra Corelli con il coro Jubilate.

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