Racket del cocco, l'aggressione all'inviato delle Iene / Foto
«La prima volta ce l’hanno detto con le buone, poi, il giorno dopo il boss è spuntato dagli ombrelloni all’improvviso, mi ha buttato a terra e mi ha minacciato di morte». Filippo Roma, inviato de Le Iene, ricorda gli attimi di paura vissuti nel luglio del 2011, quando era approdato sulle spiagge di Rimini per girare un servizio sul “racket del cocco bello”. Lui e il cameraman, Fabrizio Arioli, si erano finiti venditori di cocco, ma al terzo giorno, dopo l’aggressione sono stati costretti a smettere. Ieri, dopo quasi 10 anni, è arrivata la sentenza che ha messo la parola fine, in primo grado, al processo avviato per fare luce sul “monopolio del cocco”.