"Principato", Pini: "Rolando voleva un palazzo per farci un casinò"

Ravenna

Se all’interno dell’opposizione il caso del principato dell’isola di San Bernardino, retto da Nicola Rolando, padre del capogruppo della Lega in consiglio comunale Gianfilippo Rolando, disposto ad acquisire palazzo Grossi di Castiglione nel 2016 – 2017, crea reazioni contrastanti, all’interno della Lega riapre antiche ferite. Da Forlì Gianluca Pini, all’epoca dei fatti parlamentare della Lega Nord e da poco non più segretario della Lega Romagna, ricorda bene la vicenda descritta dal sindaco De Pascale in consiglio comunale, in risposta a un question time del capogruppo di Fi Alberto Ancarani. Sull’intera storia del principato il capogruppo ha scelto la via del silenzio, dicendosi estraneo alle ultime vicende familiari. «Si rivolse tra i primi a me una volta eletto consigliere – racconta Pini - allora ero parlamentare, Rolando venne da me per una mediazione presso il sindaco per favorire l’acquisizione del Palazzo come sede del principato. Mi fece intendere che volevano farci un Casinò. Lo mandai elegantemente a quel paese, ricordandogli che i titoli nobiliari, quelli veri, sono stati aboliti in Italia; figuriamoci quelli inventati. Avvisai il sindaco che tenne una condotta corretta e istituzionale, così il tentativo non andò a buon fine. Lato Lega, devo ammettere che Morrone è una vittima del culto del capo: lo avvisai delle pretese fuori da ogni morale e furono avvisati i vertici, ma il problema fu Salvini: non solo non volle fare nulla, ma ha anche voluto Rolando capogruppo nel 2021. La questione sollevata da Ancarani è legittima, mi meraviglio che a Ravenna l’opposizione tenti di difendere la condotta del consigliere che sfruttò il proprio ruolo istituzionale: casi simili sono finiti diversamente». Morrone nei giorni scorsi aveva liquidato la cosa come una questione personale tra Ancarani e Rolando, lettura contestata da Ancarani che attacca sulla smemoratezza del segretario sull’immobilità del resto dell’opposizione. Pini ricorda la nascita del principato nell’isola del Mar Rosso emersa dopo un’eruzione vulcanica e poi scomparsa, la laurea honoris causa ottenuta da Rolando da un’università messicana per meriti filantropici legati al principato, conferita nella sede della Guinea Bissau. L’ex parlamentare che non seguì e ne sostenne la transizione del partito da Lega Nord a Lega per Salvini, scontrandosi aspramente con il Capitano, non rinuncia a una stoccata. «Allora era in gioco il buon nome della Lega nord, e non quella che è diventata la Polisportiva Salvini, un partito verticistico, dove nessuno più ascolta i territori. C’era un pericoloso danno di immagine: ma Salvini preferì tacere, come su tanto altri casi Fantozziani».

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