Primario di Ravenna: inappropriato oltre un terzo degli accessi al PS

Ravenna

RAVENNA. Il Pronto soccorso ha un nuovo direttore, così come la Medicina d’urgenza e il punto di primo intervento dell’ospedale San Giorgio di Cervia. Alla guida dell’unità operativa c’è il dottor Andrea Morelli, già facente funzioni dopo il pensionamento della dottoressa Maria Pazzaglia. Con l’assegnazione del ruolo per concorso, tutti i sette servizi di pronto soccorso dell’Ausl Romagna hanno primari di ruolo.

Il sistema delle urgenze

Ma Ravenna rimane il presidio con più accessi della Romagna, 95mila pazienti l’anno, 450mila accessi ai sette pronto soccorso e agli 8 punti di primo intervento. Numeri segnalati dal direttore sanitario Stefano Busetti che ricorda la rete del 118 con sede operativa in città che muove in tutto 50 ambulanze, 11 auto medicalizzate e l’elisoccorso. Un sistema in grado di gestire 127mila chiamate all’anno. «Il sistema delle urgenze è complesso e considerato il numero di pazienti, che non può essere una scusante, le cose funzionano per il verso giusto anche rispetto al nuovo indicatore introdotto dalla Regione circa il tempo di attesa per le cure entro le 6 ore: in Romagna siamo allineati nell’86,5% dei casi. Allo stesso tempo cercheremo di migliorare anche l’accoglienza e le condizioni di permanenza dei pazienti».

Accessi inappropriati

Il numero alto di persone che si rivolgono al pronto soccorso pone il tema annoso degli accessi inappropriati che il dottor Morelli affronta con numeri e considerazioni: «L’inappropriatezza supera il 35%, parliamo di bisogni di assistenza ma non di urgenze: i codici bianchi sono il 10%, poi una quota dei codici verdi. Occorre un’educazione delle persone all’uso delle strutture sanitarie. Il nostro mandato è dare risposte a chiunque, cerchiamo una destinazione anche alle istanze che non appartengono alle urgenze. Dobbiamo fare presto e bene e non possiamo sbagliare. Il sovraffollamento è determinato dalla necessità di dare risposte a tutti».

A Ravenna più anziani

Gli otto posti letto di cure intermedie in ospedale e la rete dei servizi territoriali dovrebbero arginare il fenomeno ma la strada appare ancora lunga. In più Ravenna ha l’indice di vecchiaia più elevato in Romagna, quindi vengono ritenuti, spiega Morelli, «accessi problematici e pazienti delicati. Nel 2002 gli ultraottantenni erano l’8%, dal 2018 sono il 22%». Le urgenze, quelle vere, sono di tipo traumatico, vascolare, neurologico e respiratorio trattate grazie a specifici protocolli in collaborazione con l’ospedale di Cesena per la neurochirurgia e i grandi traumi». I posti di primario coperti dal 2016 in Romagna sono 76, un terzo per provincia. A Ravenna rimangono scoperte dermatologia, fisiatria e ostetricia per i quali a brevi partiranno i concorsi.

Il pronto soccorso

Il dottor Morelli – con una lunga esperienza sul campo e un solido curriculum – guida l’unità operativa con una dotazione di 39 medici, 8 postazioni di Osservazione breve intensiva cui accedono circa 2mila pazienti l’anno e ambulatori per la presa in carico più appropriata. La Medicina d’urgenza ha 22 posti letto di cui 8 di Area critica, in cui vengono ricoverati oltre 2mila pazienti l’anno.

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