«Cassa integrazione finita. Impennata di disoccupazione attesa all'inizio del 2015»

Rimini

RAVENNA. Fine d’anno all’insegna della tensione sociale per i sindacati che lasciano sotto l’albero dei ravennati solo previsioni nere. «Per i primi mesi del 2015 - esordisce Riberto Neri, segretario provinciale della Uil - ci aspettiamo un’impennata della disoccupazione. Terminerà per le aziende la cassa integrazione in deroga che finora ha congelato i posti di lavoro. Non vediamo quindi segnali positivi a breve». Con queste prospettive, Cgil e Uil annunciano lo sciopero generale di venerdì 12 dicembre articolato su diverse manifestazioni a livello territoriale e in tutta Italia, con lo slogan “Così non va - Abbiamo proposte concrete per cambiare l’Italia”.

Nel Ravennate la manifestazione si terrà a Lugo, con un corteo in partenza dal parcheggio di via Lumagni alle 10 che poi si snoderà lungo le vie del centro per arrivare in piazza Baracca, dove sono previsti gli interventi di alcuni delegati sindacali, di Tiziana Bocchi della segreteria nazionale della Uil e di Vincenzo Colla, segretario generale della Cgil Emilia Romagna. Uno sciopero indetto senza la Cisl, sindacato che Cgil e Uil sperano di ritrovare presto dalla stessa parte della barricata.

Alla base della protesta una bocciatura su tutta la linea, dal jobs act alla legge di stabilità, capace solo di premiare le aziende, secondo Costantino Ricci, segretario Cgil, che spiega: «A livello nazionale non ci sono investimenti per creare buon lavoro. Sono 3mila i posti persi nel Ravennate, 5mila dall’inizio della crisi. In ambito locale occorrono politiche per la chimica. L’Eni non può occuparsi solo di olio, la chimica di base della gomma occupa fra lavoro diretto e indiretto 10mila persone. Sostenere la grande industria metalmeccanica vuol dire sostenere l’occupazione».

Nel mirino dei sindacati le iniquità contenute nella legge Fornero sulle pensioni, il contrasto al lavoro precario, la riforma degli ammortizzatori sociali. Un elenco che contempla la riduzione della burocrazia, lo snellimento del processo civile e la lotta alla crimininalità organizzata e i tagli alle tasse e la messa in sicurezza dei territori.

«Non si può abbattere il costo del lavoro - conclude Neri - togliendo garanzie ai lavoratori e ai giovani. Come facciamo a dire alle famiglie che le tariffe per l’acqua e l’igiene ambientale nel 2015 crescono del 7% di fronte a un sistema di società partecipate che a detta della Corte dei Conti sono di dubbia economicità, poco trasparenti e inefficaci». Per raggiungere la manifestazione sono stati predisposti pullman ed è possibile prenotarsi nelle sedi sindacali del territorio oppure sul sito www.cgilra.it.

 

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