L'ultima fatica della ravennate Micoperi

Rimini

RAVENNA. La Costa Concordia sta per lasciare l’Isola del Giglio. Questione di giorni. «Siamo arrivati in fondo», commenta con una certa soddisfazione Silvio Bartolotti, numero uno della Micoperi, che ha seguito in tutti questi mesi ogni fase del recupero. L’azienda ravennate è divenuta famosa nel mondo per avere realizzato, assieme all’americana Titan, l’operazione di “parbuckling” che ha permesso il raddrizzamento dell’enorme nave da crociera naufragata sugli scogli dell’isola del Giglio.

Bartolotti spiega che i suoi uomini stanno per affrontare le prossime fasi dei lavori: «L’operazione di rigalleggiamento partirà venerdì o al massimo lunedì prossimo. Sostanzialmente solleveremo la nave dal fondo di qualche metro in modo da potere fare scorrere le catene necessarie a collegare ancora meglio i cassoni. Mano a mano che la nave verrà risollevata i cassoni saranno messi in pari. Poi ci sarà il sollevamento definitivo».

Le fatiche della Micoperi non finiscono qui. Per il rigalleggiamento serviranno dagli otto ai nove giorni, dopodichè la Costa Concordia sarà pronta per essere trainata dall’Isola del Giglio fino a Genova (distanza 190 miglia).

«Stimiamo che il trasferimento via mare durerà circa quattro giorni - dice Bartolotti -. Seguiremo la nave passo dopo passo con grandi rimorchiatori e diversi uomini a bordo della Costa Concordia che controlleranno che tutto si svolga nel migliore dei modi». Il gigante abbandonerà lo scoglio maledetto per arrivare nel porto di Genova dove si procederà a smantellare l’imbarcazione, per quello che il quotidiano inglese Daily Mail ha definito il naufragio più costoso di sempre, stimando un esborso da parte degli assicuratori di circa 2 miliardi di dollari.

Chiediamo a Silvio Bartolotti che emozioni stia provando quando mancano pochi passaggi per completare un’impresa che ha suscitato ammirazione da tutto il mondo: «Siamo molto orgogliosi di quanto stiamo facendo. Nei prossimi giorni andrò a vedere il nostro “capolavoro”».

Come sempre Bartolotti dimostra massima serenità anche nei passaggi più delicati: «Sono estremamente tranquillo, abbiamo lavorato bene - ci dice, ripetendo quanto aveva già detto alla vigilia del parbuckling -. Sono molto orgoglioso di come stiamo affrontando anche questa fase».

I lavori di questi giorni stanno richiedendo l’impiego di circa 150 persone - riconducibili al consorzio che unisce la Micoperi alla Titan -; per il parbuckling ne erano state invece mobilitate circa 400.

Il recupero della Costa Concordia è dunque entrato nella fase finale. Tempo permettendo si può già iniziare il conto alla rovescia: «Le previsioni meteo sono buone, non dovrebbero esserci sorprese - conclude Bartolotti -. Nel caso poi che arrivasse un po’ di maltempo inatteso, devo dire che alla Costa Concordia abbiamo fatto indossare davvero una bella ciambella di salvataggio».

 

 

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