Topi a spasso per il centro di giorno. E Azimut raddoppia le trappole

Ravenna

RAVENNA. Non ne vogliono parlare ma tutti sanno bene quanto sia facile incrociarne per strada, non solo con il favore delle tenebre. A chi ha attività commerciali, pubblici esercizi e ristorazione in centro storico tra via Salara, via Ponte Marino, via IV Novembre, via Paolo Costa capita di avvistare topi a spasso, e non i piccoli roditori visibili in campagna, immortalati dalla grazia di disegnatori e scrittori di tutto il mondo, ma esemplari di considerevoli dimensioni, per nulla apprezzabili.

Un problema noto anche ad Azimut, che ha posizionato una serie di trappole per monitorare il fenomeno.

Trappole raddoppiate

Sui social sono apparse in questi giorni fotografie di due roditori sorpresi in pieno giorno in fila indiana percorrere via Salara. Da Azimut fanno sapere che non sono arrivate segnalazioni da parte dei cittadini, del Comune o dell’Ausl ma che comunque verrà raddoppiato il numero di trappole. Ogni mese infatti avviene un controllo sulle esche: se si riscontra la presenza frequente di topi con assaggio, viene ridotto il lasso di tempo tra un passaggio e l’altro a 20 giorni. I dati vanno a comporre statistiche e le trappole fanno parte di una rete di controllo.

Solitamente lo spostamento e la presenza di topi avviene in zone abbandonate, come l’area ex Amga, o in cantieri stradali o edili dove ci sono lavori in corsi. Ultimo caso quello del Polo scolastico Lama sud, posto vicino al cantiere dei nuovi uffici comunali dietro via Berliguer. All’interno dell’ufficio scolastico furono trovati dei topini, la popolazione di piccoli roditori era in movimento “disturbata” dal cantiere.

Le parole non dette

Ad ascoltare gli operatori del centro storico – che non vogliono comparire con nome e cognome – i racconti confermano gli avvistamenti e la presenza di fessurazioni nel piano stradale, veri e propri buchi mai richiusi, come in via Salara e via IV Novembre, favoriscono la comparsa e la frettolosa scomparsa dei topi. Fra le cause si parla del cantiere del Mercato Coperto, che nel tempo avrebbe movimentato la popolazione dei roditori stanziali, oppure c’è chi imputa il fenomeno alla scarsa pulizia delle strade o alla presenza di ciotole di cibo lasciate da cittadini improvvidi.

Le segnalazioni si allargano anche a vespe e blatte.

Ma c’è spazio anche per l’autocritica, perché nell’isola ecologica di piazza Costa non è infrequente che qualche commerciante sversi nel contenitore della plastica ciò che dovrebbe finire nell’umido. Un errore che con le alte temperature estive causa miasmi e attira presenze spiacevoli. Una serie di concause che destano allarme, ma la battaglia fra uomini e topi è in corso e nulla è perduto.

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