Mucillagine sul litorale di Ravenna. E i bagnini chiedono le piscine

Ravenna

RAVENNA. Non parlano volentieri per non veder precipitare quel che resta di una stagione balneare segnata da presenze ingombranti come alghe e mucillagini in mare. I bagnini dei lidi ravennati lavorano macinando cattivo umore e dubbi sul futuro delle loro imprese. Luca Tommasini del bagno Obelix lancia una proposta per affrontare un problema che di certo non rimarrà circoscritto all’estate 2018. I bollettini della struttura oceanografica Daphne che monitora la costa da Cattolica a Lido del Volano non lasciano dubbi sull’ampiezza del fenomeno.

Piscine in spiaggia

«Le alghe e le mucillagini non sono un incentivo per attrarre bagnanti, noi non possiamo risolvere questo problema ma possiamo pensare soluzioni alternative. Allora il Comune deve consentire agli operatori di realizzare delle piscine nel retro degli stabilimenti. A Riccione ci sono da almeno 5 anni, in presenza di una fitta rete di alberghi. Oggi si possono costruire impianti con materiali a basso impatto, non invasivi. Nonostante la stagione calda, da fuori viene ben poca gente e nel corso della settimana in agosto c’è stato un calo considerevole. Allora occorre dare un’alternativa a chi vuole fare il bagno in mare. Altrimenti noi bagnini continueremo a tenere la spiaggia pulita e a offrire servizi, campi per attività sportive come racchettoni, basket e calcio, ma i turisti andranno altrove».

Piano dell’arenile

L’idea di Tommasini rimanda alle scelte fatte nel lontano 1989, l’anno horribilis delle mucillagini. Allora si decise di sostenere l’economia dei lidi finanziando la nascita di piscine e parchi acquatici. Questa volta i bagnini invocano una soluzione per salvare la spiaggia ravennate. «A Riccione hanno deciso e fatto le piscine in poco tempo, a Cervia – Milano Marittima sono intervenuti sul lungomare celermente. A Ravenna si comincia a discutere e ci vogliono almeno 10 anni per arrivare a una decisione. Il Comune deve mettere mano al piano dell’arenile in modo tale che per ottenere un permesso non ci vogliano tempi biblici».

Daphne

Atteso da giorni, il bollettino della struttura oceanografica Daphne emesso ieri conferma ciò che turisti e ravennati vedono da diverse settimane. Dai controlli eseguiti da 500 metri fino a 10 km al largo «lungo la costa permangono affioramenti di materiale mucillaginoso che, nelle ore più calde della giornata e in base ai venti predominanti, vengono sospinte verso costa. Dai controlli effettuati con telecamera subacquea lungo la colonna d’acqua si conferma nelle zone settentrionale e centrale la presenza di detto materiale sotto forma di reticoli di piccole e grandi dimensioni. Nell’area monitorata permane la presenza delle meduse non urticanti Cotylorhiza tuberculata e Rhizostoma pulmo».

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