Nuova tegola sulla balneazione nei lidi ravennati: dopo le alghe dilaga la mucillagine

Ravenna

RAVENNA. È atteso per oggi il nuovo bollettino che dà conto dei controlli eseguiti dalla struttura oceanografica Daphne nel tratto di mare da Cattolica a Lido di Volano. Dati attesi dal 6 agosto, giorno dell’ultima pubblicazione da parte di Arpae.

Ma i dati sullo stato dell’acqua non possono che confermare ciò che i bagnanti vedono ogni giorno con maggiore preoccupazione. Al proliferare della alghe visibili a riva come sul fondo sabbioso si aggiunge la presenza ormai in costante aumento delle mucillagini, con chiazze estese anche per 100 metri.

Riaffiora così dalla memoria di molti la maledizione della costa adriatica, che tanti danni provocò alla stagione balneare nell’estate 1989.

Carla Rita Ferrari, direttrice della struttura oceanografica Daphne, che compie controlli e studi sull’ecosistema marino e sulla qualità delle acque, conferma gli avvistamenti anche al largo della costa.

La situazione

«La motonave Daphne II ha solcato il mare nella parte nord del tratto monitorato, dopo che la scorsa settimana aveva controllato quella sud. La presenza di mucillagine non è certo nella norma, anche perché la speranza è quella di non incontrarne. Purtroppo sono del tutto indifferenti alle condizioni meteo, se non in caso di forte maltempo, e solo una mareggiata potrebbe cambiare le condizioni attuali. Ma sono situazioni da scongiurare in questo periodo con la stagione balneare ancora aperta».

Dall’ultimo controllo del 6 agosto, da 500 metri dalla costa fino a 20 chilometri, erano emerse aree soggette a ipossia nella zona settentrionale, con aumento di temperatura. I controlli effettuati con telecamera subacquea segnalavano già la presenza di materiale mucillaginoso sotto forma di reticoli di piccole e grandi dimensioni e affioramenti in costa nelle ore più calde della giornata. Erano state anche avvistate meduse non urticanti Cotylorhiza tuberculata e Rhizostoma pulmo nonché l’ormai famigerata noce di mare, lo ctenoforo Mnemiopsis leidyi, specie non urticante ma molto vorace, a largo della costa settentrionale.

Strane presenze

La comparsa delle mucillagini in maniera massiccia nel 1989 diede avvio alle attività di controllo della Struttura Oceanografica Daphne tramite un monitoraggio, che viene intensificato quando si verificano aumenti del materiale. Le mucillagini, spiegano i ricercatori di Arpae, prendono origine da microalghe presenti in ambiente marino; il fenomeno comunque non si verifica in conseguenza degli apporti da parte dei fiumi.

Quando c’è la predominanza di venti che spirano verso costa, ad esempio di Scirocco, il materiale viene sospinto e ammassato a ridosso dei porti, delle barriere frangiflutti e in zona di balneazione. Risulta quindi difficile prevedere spostamenti ed evoluzioni del fenomeno.

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