Malumori in giunta, il sindaco prova a mediare: si farà un incontro di maggioranza richiesto anche da Mdp e Sinistra per Ravenna

Ravenna

RAVENNA. La sinistra che sostiene la giunta De Pascale vuole una verifica di maggioranza e anche in tempi brevi e il sindaco ha già convocato la maggioranza. Come un sasso nello stagno, l’uscita del vicesindaco Eugenio Fusignani in veste di segretario provinciale del Pri impegnato a chiedere un cambio di rotta nell’azione della giunta su sicurezza e immigrazione e pretendere il riconoscimento del Pri come alleato privilegiato del Pd ha creato una reazione a catena fra gli altri componenti della coalizione. E poco sono valse le parole misurate del sindaco De Pascale che restituiscono pari dignità alle parti e riconoscono la necessità di continuare a promuovere azioni mirate sulla sicurezza secondo un approccio condiviso da tutti i soggetti.

Sinistra per Ravenna

Dalla lista Sinistra per Ravenna che esprime un consigliere e l’assessora Valentina Morigi con numerose deleghe, fra le quali l’immigrazione, non tarda ad arrivare una reazione alle pretese del Pri. «Abbiamo condiviso con il sindaco De Pascale e la maggioranza che ha battuto la destra un programma politico che stiamo realizzando. Chi cambia idea e pensa che sia il tempo di passare a politiche diverse e lo annuncia ai giornali, sbaglia il modo e la scelta politica. Chiediamo al sindaco De Pascale e al segretario del partito democratico di fare chiarezza convocando un incontro di maggioranza e dicendo se siano cambiati obbiettivi o progetto politico».

Articolo 1 Mpd

Dai banchi dalla maggioranza anche Articolo 1 Mdp, a livello nazionale confluito in Liberi e Uguali, arrivano parole in tutto simili a quelle di Sinistra per Ravenna. «Siamo convinti del progetto che sostiene il Sindaco De Pascale, una coalizione di centrosinistra ampia, nata due anni fa con un programma di mandato preciso e condiviso per Ravenna, in cui crediamo e di cui ci sentiamo protagonisti. Delineammo un campo inclusivo, largo capace di incrociare i bisogni, le realtà civiche e proporre soluzioni reali alle esigenze delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese. Su questo ci siamo, e su questo chiediamo chiarezza e un confronto in maggioranza».

L’innesco

La polemica divampata in questi giorni paradossalmente esclude la figura del sindaco, giudicato da tutti positivamente. E a spegnere il fuoco De Pascale ci aveva provato davvero quando si era detto concorde con Fusignani sul tema della sicurezza che non è «in contrasto con i nostri valori, anzi, legalità e ordine pubblico sono principalmente a servizio dei cittadini più soli e più deboli. Su questo piano saper trovare una visione comune fra Pd, Pri, liste di sinistra e liste civiche è un valore assoluto, che non va perso, che può essere d’esempio per città vicine ed elezioni regionali». Una risposta conciliante alle parole di fuoco pronunciate dal vicesindaco Fusignani solo il giorno prima: «Va fatta una correzione di rotta per interpretare il sentire comune. C’è stima sul sindaco, ora però bisogna sintonizzarsi sulla piazza, sentire il respiro della gente». E ancora: «Prima di tutto bisogna rafforzare la sicurezza anche se molto non dipende dai Comuni. Poi occorre rivedere l’atteggiamento sulle politiche dell’immigrazione. E quando dico questo non è nella direzione di Salvini. Ma deve passare il messaggio che questa città non è il bengodi».

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