Nuovo "occhio" sulla tomba, dubbi su costi e funzionamento

Ravenna

RAVENNA. Non c’è pace per la “zona del silenzio”, il posizionamento di una telecamera sul fronte principale della tomba di Dante per il conteggio dei turisti e per motivi di sicurezza continua a sollevare critiche. Per la verità si dovrebbe parlare di doppio inserimento, in quanto la prima telecamera apparsa il 16 gennaio è stata sostituita due giorni fa con un nuovo “occhio”, più discreto e meno invasivo. Ma la consigliera comunale di Cambierà Samantha Tardi, polemica sulla prima installazione giudicata un «occhio polifemico, con fili a vista» e sulla reale necessità di un conteggio dei turisti separati dai passanti ravennati, torna alla carica con un post su Facebook dopo che il dirigente dei servizi culturali Maurizio Tarantino aveva specificato al Corriere la natura temporanea della prima telecamera. «Dunque, fatemi capire, prima andate a piazzare una vera e propria porcheria sulla facciata di un monumento e vi autoelogiate della genialata, pensata per avere finalmente un dispositivo che permettesse di sapere quanta gente transiti nei pressi della Tomba di Dante (senza che nessuno abbia ancora spiegato come si possa distinguere il turista dal cittadino comune) sia per motivi meramente statistici che per motivi di sicurezza. Poi succede che qualcuno vi fa pubblicamente notare che, bene il dispositivo elettronico rispetto all’utilizzo umano del “custode mannaro” nelle buie stanze di conteggio turisti, ma era davvero meno bene l’aver piazzato questo aggeggio orribile in piena facciata del monumento, soprattutto in una città dove la Soprintendenza dei Beni Culturali è organo molto vigile e attento. E quindi cosa fate? Via via a rimuovere il piercing dalla “fronte” del Sommo Poeta raffazzolando la scusa che quella di prima fosse “solo una prova... prove di connessione software e di inquadramento della zona”». Il nuovo occhio elettronico voluto dall’amministrazione comunale non va proprio giù alla consigliera Tardi che domanda con sarcasmo: «Chi paga i due dispositivi elettronici? Mi auguro sentitamente che quello di prova fosse stato messo a disposizione gratuitamente dall’azienda fornitrice, viceversa, scusatemi, ma siamo davvero al ridicolo. Non ho altre parole».

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