Pri, Gambi e Babini non mollano: «Avanti con l'alleanza con Verdini»

Ravenna

RAVENNA. A poche ore dalla direzione provinciale e comunale di ieri sera due esponenti del Pri, Paolo Gambi e Luisa Babini, componenti del direttivo nazionale intervengono sulla scelta di ripresentare il simbolo dell’Edera, grazie a un accordo con Ala di Denis Verdini. In più si dicono pronti con altri ad entrare in lista e invitano i segretari comunale e provinciale a fare lo stesso. Una presa di posizione del tutto contestata nei giorni scorsi dal segretario provinciale Eugenio Fusignani, «supportata - ribadiscono Gambi e Babini - da una mozione unitaria firmata da tutto il Pri di Ravenna». I due firmano con Silvia Bagioni, Paolo Fiammenghi, Aride Brandolini e Fabio Bocchini un ordine del giorno perché il Pri ravennate si impegni a sostenere le liste e i candidati dell’Edera per la prima volta dal 1996.

L’Edera e il simbolo

«Abbiamo ottenuto due risultati – spiega Gambi –: l’eliminazione di Nucara, responsabile dell’oblio del Pri e la fine della collaborazione con il centrodestra. Siamo riusciti al termine di una battaglia durata 10 anni. Ritengo che sia molto più importante trovare un posto nella coscienza dei cittadini piuttosto che un posto in Parlamento. Vogliamo discutere di Europa, di economia, degli 11 milioni di disoccupati e dei 4 milioni di poveri presenti in Italia. L’unico modo per farlo è di riportare il simbolo dell’Edera sulle schede. Ogni altra soluzione come essere ospite di liste altrui o trovare un buon posto in lista non ha prodotto risultati. Il problema non è Verdini ma è capire se si è d’accordo su questo. E poi se va bene Tabacci che sostiene la Bonino non capisco perché per Verdini che ha tenuto in vita il governo, e che ci permette di presentare senza contrapartite improvvisamente sorgono problemi».

Il buon senso

Il comitato elettorale guidato da Renato Lelli lavorerà alla costruzione delle liste per i collegi uninominali e per quelli plurinominali, l’intenzione è quella di presentare il simbolo ovunque anche se i tempi sono stretti e il termine ultimo è il 29 gennaio. «L’impianto proporzionale della nuova legge elettorale – spiega Gambi – si caratterizza sui simboli e l’Edera ci deve essere. Chiediamo una cosa normale e auspichiamo una scelta di buon senso da parte della direzione ravennate». La possibilità che il segretario provinciale e comunale si candidano al momento è remota.

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