Nel centrodestra Pini lancia Alberghini alla Camera. E intanto medita sul Senato

Rimini

RAVENNA. Le grandi manovre in chiave elettorale agitano partiti e coalizioni. Nel centrodestra sono in corso trattative e la Lega nord, in Romagna più radicata di Forza Italia, vuole esercitare un ruolo di primo piano.

Nei giorni scorsi, nell’incontro convocato dal segretario Jacopo Morrone a Forlì, il tema delle alleanze e degli equilibri è emerso con forza e proprio su questi si giocherà la partita delle candidature, con il parlamentare uscente Gianluca Pini che al momento non scioglie la riserva sulla candidatura, per motivi personali.

Pini in attesa

«Mi è stato chiesto anche in maniera insistente dalle segreterie. Ma ci sono altre persone che legittimamente aspirerebbero a candidarsi. La prossima settimana il quadro sarà più chiaro, ma con questa legge elettorale ci sarà tempo per decidere fino all’ultimo secondo. C’è una valutazione in corso su chi può essere il candidato migliore, che deve essere fatta dai vertici della Lega e da Matteo Salvini a prescindere dalle amicizie, dalla storia e dalla vicinanza».

Mentre a livello nazionale si costruiscono gli accordi, nei territori si ragiona, e dopo l’esperienza alla Camera, Pini potrebbe candidarsi in Senato, sempre se arrivasse il benestare dei vertici.

«La vita non è fatta solo di politica, conta anche altro, faccio l’imprenditore e lo so. Penso di aver fatto bene il deputato, ma in questo momento devo chiedermi se servo ancora alla politica a livello territoriale».

La carta Alberghini

E proprio dal territorio arriva la determinazione a giocarsela tutta la partita, perché – spiega Pini – «tutti i collegi uninominali di Camera e Senato sono contendibili. Dobbiamo solo scegliere le persone migliori. Secondo me, in termini di coerenza, nel collegio uninominale di Ravenna per la Camera sarebbe un valore importante avere Massimiliano Alberghini, l’uomo che ha costretto al ballottaggio il centrosinistra, sul quale, sono sicuro, Forza Italia non solleverebbe problemi. Una persona che ha cambiato la storia politica di Ravenna».

E sulla possibilità di trarre vantaggio dalla frammentazione della sinistra, Gianluca Pini è netto: «Voglio essere chiaro: la nostra non è una corsa contro qualcuno, ma una competizione leale: alla fine sono gli elettori a scegliere, non le segreterie, è il bello della democrazia. Da 26 anni anni sono iscritto alla Lega nord, ero ancora minorenne, sono nato politicamente leghista, rimarrò leghista finché ci sarà la Lega. Aderii subito all’idea per allora devastante di Bossi di un movimento post-ideologico che si poneva come sindacato del nord».

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