L’ultima tentazione di Vasco Errani: candidarsi qui e far perdere il Pd

Rimini

RAVENNA. C’è allarme in casa Pd a pochi giorni dalla prima riunione, l’8 gennaio per la composizione delle liste in vista delle elezioni politiche, il segretario regionale Paolo Calvano frena sull’arrivo di candidati di partiti alleati in collegi sicuri. E in più rimane l’incognita della candidatura di Vasco Errani di Liberi e Uguali da alcuni dato in un collegio emiliano del post terremoto, ma da molti considerato “in agguato” in attesa delle mosse del Pd romano sullo scacchiere locale.
La tentazione
Dai sondaggi esce una quadro impietoso anche per l’Emilia Romagna dove di fatto nessun collegio è scontato per il Pd tranne uno o due. Corrono infatti i maggiori pericoli proprio i collegi dove la sinistra nelle sue ormai innumerevoli sigle e formazioni è più radicata. A oggi non si sa se la segreteria nazionale cederà alle pressioni degli alleati per avere preziosi collegi uninominali; i nomi che circolano sono quelli di Pierferdinando Casini per Bologna, di Beatrice Lorenzin, di Gianluca Galletti e di Emma Bonino, che comunque ambirebbe alla candidatura in Piemonte. Un terno al lotto che potrebbe riguardare in linea teorica anche i collegi ravennati, come quello alla Camera di Alberto Pagani, nulla al momento infatti è scontato.
In quel caso Errani potrebbe candidarsi nella sua terra contro uno sfidante “paracadutato” da Roma con l’effetto immediato di punire il Pd che perderebbe una roccaforte lasciando il seggio al centrodestra, con un leghista in lizza. Più difficile una vittoria secca di Liberi e Uguali. Uno sconquasso che il Pd reggerebbe a fatica e darebbe agli scissionisti motivi per rivendicare la ragione di una scelta dolorosa.
Collegi
Finché la segreteria nazionale non deciderà gli assetti tutto rimarrà fluido, con i segretari emiliani romagnoli impegnati a salvaguardare i propri candidati e parlamentari. Su Ravenna l’intenzione più volte espressa è quella di confermare l’orlandiano Pagani alla Camera e il renziano Stefano Collina al Senato nell’uninominale. Mentre si fa meno pressante l’inserimento di una donna ravennate per il proporzionale alla Camera dove il collegio si estende per tutta la Romagna e quindi se la vedrebbe con candidati e candidate di altre realtà. Al Senato il collegio plurinominale comprende anche Bologna e Ferrara e qui potrebbe rientrare in gioco il nome del ministro ferrarese Dario Franceschini.

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