Razzie notturne nei capanni. Presi i ladri: sono tre ragazzi

Rimini

RAVENNA. Dopo l’allarme e le denunce avevano promesso di tenere gli occhi aperti e così è stato. A seguito di segnalazioni da parte dei capannisti i carabinieri della stazione di Marina di Ravenna, martedì sera, hanno fatto irruzione in un capanno della pialassa Piomboni e hanno fermato e denunciato poi a piede libero 3 ragazzi (due ventenni e un minorenne, tutti di nazionalità albanese e non in regola con il permesso di soggiorno) che lì nascondevano la refurtiva accumulata in almeno tre mesi di furti sistematici. Per loro l’accusa ora è di ricettazione e invasione di edifici.

La svolta

Degli 80 capanni presenti in valle almeno 60 erano stati visitati da ladri capaci di lasciare reti divelte, porte sfondate, oggetti per aria, cibo consumato, piccoli furti e vandalismo quasi ogni notte, a partire dalla fine dell’estate. Una situazione a rischio che aveva tolto il sonno e la tranquillità ai capannisti dei Piomboni, abituati alla durezza di un ambiente naturale oggi protetto e alla legge non scritta della valle che impone il mutuo soccorso, la tutela della natura, la condivisione del cibo, ma esclude il furto. Prima di passare alle vie di fatto e farsi giustizia da soli i capannisti hanno lanciato l’allarme e denunciato gli episodi di vandalismo ai carabinieri. A meno di un mese dal colloquio avuto con il comandante della stazione di Marina di Ravenna il caso sembra risolto. L’appello alla massima collaborazione ha dato frutti e dopo le denunce sono arrivate le informazioni utili per l’intervento. Delle luci in orario notturno in un capanno solitamente chiuso hanno insospettito alcuni residenti che per nulla intimoriti hanno poi chiesto spiegazioni ai ragazzi. Questi ultimi avrebbero risposto di avere il permesso del proprietario per soggiornare nel capanno.

Furti nella notte

Dalle verifiche condotte dai carabinieri il proprietario del capanno, residente nel Faentino, è risultato ignaro di quanto stava accadendo. La porta del manufatto infatti era stata scardinata per farne la base di scorrerie notturne.

Dopo l’irruzione, l’associazione Italiana pesca sportiva ricreativa ha ringraziato i carabinieri per la vicinanza e la rapida soluzione del caso e ha avvertito i capannisti derubati che la refurtiva è in visione al comando dei carabinieri di Marina di Ravenna. Alcuni hanno già riconosciuto parte della refurtiva. Tra gli oggetti rubati anche un computer, un televisore una bicicletta e della bigiotteria.

Presenze sgradite sono da tempo segnalate anche in pineta ed episodi predatori si sono sempre verificate, ma le razzie degli ultimi mesi rischiavano di compromettere un clima di convivenza pacifica. A spaventare i capannisti rimane l’obbligo imposto dal regolamento comunale per la riqualificazione dei capanni che prevede una serie di interventi fra i quali l’eliminazione delle recinzioni per motivi paesaggistici e di concessione demaniale.

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