Scuola, assalto alle graduatorie Ata
La corsa
«Le domande sono in forte crescita, non ci sono stime ufficiali al momento - spiega Edera Fusconi della Uil - perché gli aspiranti inviano le domande a un istituto, diciamo capofila. Entro novembre potranno indicare online trenta scuole, le graduatorie definitive saranno invece pubblicate entro gennaio 2018. Poi si passerà alle convocazioni in base al nuovo ordine. Tre anni fa non ci furono grandi cambiamenti e gli incarichi rimasero i medesimi, ora potrebbero esserci sorprese su sorprese. Se in graduatoria entrano persone con un punteggio più alto di quelle in carica i nuovi arrivati hanno diritto a subentrare come aventi diritto. L'organico di fatto per il personale Ata non è stato interamente coperto, i posti erano una trentina. Certo occorrerebbe pensare a tempistiche più attente al lavoro delle segreterie scolastiche. In estate si devono occupare delle nomine dei docenti, quindi la graduatoria del personale Ata finisce sempre per uscire in pieno anno scolastico».
L'incarico
Per accedere alla graduatoria è necessario un diploma di scuola superiore, ma c'è da credere che tanti saranno i laureati pronti a entrare nelle file del personale non docente pur avendo alle spalle esperienze in classe come insegnanti e molti i neo diplomati alle prese con un mercato del lavoro avaro di offerte e di opportunità. In più le supplenze sono possibili solo per i collaboratori scolastici, i bidelli, per periodi superiori agli otto giorni, ma non per gli assistenti amministrativi. Questi ultimi non possono essere sostituiti per periodi lunghi in caso di malattia o maternità, e il personale in servizio si deve riorganizzarsi per garantire il servizio. «I sindacati - conclude Edera Fusconi - hanno più volte chiesto in sede di legge di stabilità di poter superare questa norma imposta da una precedente Finanziaria. Vedremo se sarà così».