Razzie notturne nella pialassa Capannisti pronti alle ronde

Rimini

RAVENNA. Reti divelte, porte sfondate, oggetti per aria, cibo consumato, piccoli furti e vandalismo: da qualche settimana i capannisti della pialassa Piomboni non si preoccupano più solo dello stato dell'acqua, dell'inquinamento, della riqualificazione dei capanni e della burocrazia ostile ma ora anche dei “predoni” della valle.

Furti costanti

Un fenomeno presente da tempo ma in maniera sporadica che nello ultime settimane ha preso l'aspetto della razzia praticamente sistematica.

I capannisti vivono a stretto contatto con un ambiente naturale complesso non sempre confortevole e ne hanno acquisito a tratti anche le durezze. Così c'è chi pensa di farsi giustizia da solo in nome del rispetto di quella legge non scritta che vige da secoli nella Pialassa: si vigila e si protegge la natura, si condivide il cibo e la tavola, ci si aiuta nel momento del bisogno ma non si tocca mai la roba altrui. Leggi di convivenza civile scritte da secoli di consuetudini radicate.

Ladri nel mirino

Dopo gli ultimi episodi di furti e di vandalismi cominciano a farsi insistenti voci nella valle che raccontano di qualcuno che ha già alzato il badile per fermare l'ennesimo ladro in missione notturna. Voci, niente di più ma gli animi sono inquieti e la notte chi risiede nella pialassa non si rassegna a convivere con queste presenze indesiderate spesso segnalate anche nella vicina pineta.

L'allarme

«Abbiamo in programma un incontro con il comandante della stazione dei Carabinieri di Marina di Ravenna – racconta il capannista Walter Emiliani, socio dell'Associazione italiana pesca sportiva e ricreativa – su 80 capanni almeno 60 sono stati oggetto di furti e vandalismi. Nei capanni non abbiamo certo cose di valore, qualche televisore, utensili, arnesi, e allora scompaiono dalla dispensa cibo e bevande, magari patate e fagioli e rimane solo la devastazione lasciata dai ladri».

«Ma la paura che possa succedere qualcosa di brutto c'è – ammette Emiliani –. Qualcuno finirà per farsi male, o tra noi o tra loro. Sento parlare di ronde, ma non deve succedere, non possiamo farci giustizia da soli. Siamo di fronte a un problema evidente di ordine pubblico. E un servizio privato di guardie giurate è molto complicato da attivare per via della presenza di tanti capannisti da coordinare. Il regolamento comunale per la riqualificazione dei capanni impone a tutti noi di eliminare le recinzioni. Sono venuti persino nel mio capanno che è stato demolito e ora è solo un cantiere. Non so davvero cosa potrà succedere quando non ci saranno più barriere fisiche se non si risolve la questione in fretta».

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