«Niente appartamento perché nero». Denuncia choc di un universitario

Rimini

RAVENNA. Un’altra storia di drammatica e ordinaria discriminazione va ad allungare la lista degli episodi di intolleranza nell’Italia di oggi. E ancora una volta a essere colpito è un giovane di colore di nazionalità italiana; a raccontare l’episodio è un amico del ragazzo che si è visto negare un alloggio a Bologna perché “straniero”.

La vicenda risale a ieri quando, dopo una lunga ricerca, due amici, entrambi residenti a Ravenna e studenti universitari all’Università di Bologna, pensano finalmente di avere trovato casa per il loro anno di studi fuori sede. Una storia che fa male ed è ancora più inconcepibile se si pensa alla tradizione universitaria dell’ateneo bolognese, con migliaia di studenti stranieri.

L’accordo e la beffa

A raccontare nel dettaglio quanto successo è Carlo Donati. «Il mio amico e io stiamo cercando casa a Bologna – dice -. Da tre o quattro giorni dormiamo in un bed & breakfast in città; seguiamo le lezioni universitarie e nel frattempo cerchiamo un alloggio per l’anno accademico. Non è facile trovare sistemazione in questo periodo ma un paio di giorni fa abbiamo notato un annuncio su Facebook di due ragazzi che cercavano altri due inquilini per prendere in affitto un appartamento».

«Qui niente stranieri»

Carlo e l’amico rispondono all’annuncio e si mettono d’accordo. Tutto sembra andare per il meglio tanto che ieri sono andati nello stabile a firmare il contratto: «Eravamo sollevati – riferisce Carlo –; dopo tante ricerche finalmente avevamo trovato una sistemazione. Avremmo dovuto dare la caparra e firmare il contratto. Ma a un certo punto è successa una cosa che ha dell’incredibile. Il ragazzo che aveva sempre tenuto i contatti con la signora dello stabile ci ha preceduto, mentre noi siamo rimasti un po’ indietro. Da lontano abbiamo visto che la proprietaria si è girata verso di noi e ha scosso la testa. Dopo poco il ragazzo è tornato indietro e ci ha detto che i titolari non avrebbero affittato l’appartamento a stranieri».

I giovani però non si sono accontentati della risposta e hanno chiesto spiegazioni: «Prima di tutto le abbiamo detto che tra di noi non c’era alcuno straniero visto che siamo tutti di nazionalità italiana – commenta Carlo - ma anche questa rassicurazione non è servita a nulla. E’ evidente che il problema era un altro. Quella donna non ne voleva sapere; ha ribadito che con gli stranieri aveva passato brutte esperienze e alla fine ha anche aggiunto che il suo appartamento era già occupato da altri e non aveva intenzione di affittarlo a studenti. Queste ultime versioni sono però difficilmente credibili visto che avevamo già la caparra e il contratto pronti».

Carlo e il suo amico sono ancora senza sistemazione ma oltre il disagio devono superare l’affronto subito: «Siamo basiti – dice Carlo -; il mio amico è molto scosso e preferisce non parlare. Vedremo cosa fare. Siamo amici da tanto tempo e siamo usciti tante volte insieme con altri nostri coetanei. Per fortuna è la prima volta che ci troviamo di fronte a un simile atteggiamento. Ora ci metteremo di nuovo in cerca di un alloggio confidando di incontrare sul nostro cammino persone più ragionevoli».

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