Vitalizi, dopo i tagli i ricorsi, ecco quanto prendono i politici

Rimini

RAVENNA. In oltre 60 hanno fatto ricorso – fra ex consiglieri ed ex assessori regionali – contro la legge votata a maggio che mette mano ai vitalizi già erogati con un contributo di solidarietà. Gli eletti e gli assessori attuali non godranno di vitalizi, né di trattamento di fine rapporto ma tra le novità introdotte dalla legge firmata da Manuela Rontini del Pd, oltre al prelievo triennale detto contributo di solidarietà, si segnala l'innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni (prima era a 60) e, infine, il divieto di cumulo dei vitalizi regionali con quelli erogati dal Parlamento.

I dati

Dall'assemblea regionale è possibile attingere a numeri relativi agli assegni riconosciuti, alla decorrenza e all'eventuale cessazione, con gli importi lordi mensili erogati.

In più sono disponibili le variazioni di indennità dei consiglieri, assessori, presidenti dal 1997 al 2015, al netto del 25% di quanto veniva versato per il vitalizio. Un versamento contemplato nella busta paga che gli ex ricorrenti reclamano, dopo che a fronte di versamenti mensili si sono visti sfumare proprio il vitalizio. L'ultimo dato utile al 13 marzo 2015 fissa l'indennità di un consigliere (al netto del 25% del vitalizio) a 8.408 euro; nel 1997 era di 6.111, nel 2001 di 6.778, nel 2010 di 7.305, nel 2011 di 8.359. Ma se è vero che oggi i consiglieri non possono più contare su un futuro vitalizio, è altrettanto vero che la loro busta paga (senza prelievo) risulta essere più “pesante” rispetto ai tempi in cui usufruivano di quel beneficio.

I consiglieri

Fra i consiglieri romagnoli nel lungo tabulato appare il vitalizio del faentino Pietro Albonetti con un importo lordo mensile di 2.233; di Anna Maria Dapporto di 1.606 euro; risulta cessato in base alla nuova legge quello di Paolo Galletti, dei Verdi di Lugo, pari a 1.882 euro. Caso diverso quello di Fabrizio Matteucci, ex sindaco di Ravenna che ha cominciato a percepire 1.650 euro nel marzo scorso poi sospesi volontariamente dal 26 maggio per il nuovo incarico alla direzione dell'Anci regionale.

Vitalizio percepito dal primo luglio invece dall'ex sindaco di Bagnacavallo Mario Mazzotti, di 2.653 euro. Un importo lordo mensile che per l'ex assessore al turismo Guido Pasi (Rifondazione comunista) è pari a 2.732 euro; per Rodolfo Ridolfi di Fi è di 2.732 euro; e per Pierantonio Rivola (Dc), ex presidente del Mic, sale a 4.566 euro. Chiudono il gruppo Elsa Signorino, ex parlamentare e attuale assessore comunale alla cultura, con 2.823 euro sospesi dal 25 maggio, e Guido Tampieri (Pci e Ds) con 3.895 euro.

Rimane fuori Giannantonio Mingozzi, che nel novembre del 1990 entrò in consiglio e al termine del mandato decise per una liquidazione immediata del vitalizio, opzione allora possibile. Già nel 2015, dopo lo scandalo dei rimborsi, era stata ridotta l’indennità di carica mensile dei consiglieri. In più era stato soppresso il fondo per le spese di funzionamento dei Gruppi ed era stata eliminata l’indennità di fine mandato.

I ricorrenti

Hanno fatto ricorso al Tar, fra i ravennati, Elsa Signorino, Pierantonio Rivola, Guido Tampieri, Guido Pasi, Paolo Galletti. In più hanno firmato Luisa Babini del Pri, per cui non è però ancora scattata l’età minima del vitalizio, e la vedova di Davide Visani, ex consigliere regionale del Pci e parlamentare, che percepisce un assegno di reversibilità.

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