Di Marco al timone del terminal crociere di Venezia

Rimini

RAVENNA. Da mercoledì Galliano Di Marco, l’ex presidente dell’Autorità portuale, è il direttore del terminal crociere di Venezia. Guiderà una società, la Vtp, a maggioranza privata, con i colossi del settore Msc, Costa, Royal caribbean, più i turchi della Global ports holding pronti ad affiancare il socio pubblico regionale, la Veneto sviluppo. Nonostante l’uscita di scena burrascosa avvenuta nei mesi scorsi, in qualche modo Di Marco non interrompe il legame con la città: il terminal crociere veneziano ha infatti una partecipazione in quello ravennate e un consigliere d’amministrazione ma, assicura, l’interesse su Ravenna sarà marginale all’interno delle tante attività della società.

«Sono stato scelto dai cacciatori di teste degli armatori, guiderò una società da 30 milioni di euro. Dopo l’esperienza nel pubblico rientro nel privato con obiettivi chiari, prima di tutto il tema delle grandi navi che è dieci volte più complicato dell’approfondimento dei fondali del canale Candiano».

Questione, quella dell’escavo, al centro delle accuse rivolte all’ex presidente, che più volte ha ripetuto di aver dragato l’avamporto e di aver lasciato numeri positivi sui traffici, mentre ancora attende la decisione del Tar sulle modalità del suo allontanamento avvenuto al termine del mandato. Un ricorso presentato anche per danno di immagine.

«A Ravenna ho lasciato qualche nemico ma anche tanti amici» dice orgoglioso Di Marco mentre guarda ormai da lontano, senza commentare, la forte conflittualità maturata all’interno dell’Autorità portuale, sapendo bene che il ritardo nella nomina del presidente non aiuta la gestione interna ed esterna dell’ente.

Una situazione deflagrata nelle ultime settimane con l’arresto di un dipendente per stalking nei confronti del commissario straordinario Giuseppe Meli e del segretario generale Davide Margorani. Ora Di Marco spenderà in laguna l’esperienza ravennate nell’ambito delle crociere, anche se in città i numeri locali non lo hanno mai entusiasmato.

«Nel 2001 Venezia fece 2 milioni di passeggeri e Ravenna 150mila pur essendo un transit port, nel 2017 saranno 1milione e 400mila mentre Ravenna nel 2015 si è fermata a 39mila. Ravenna si riprenderà se riparte Venezia, i grandi armatori con la gestione del terminal hanno accettato una grande sfida su tutto il Mediterraneo». Del futuro presidente di Ap, da tutti indicato in Daniele Rossi, Di Marco non vuole parlare anche se conosce le qualità dell’uomo e i tanti problemi che dovrà affrontare fuori e dentro l’ente di via Antico Squero.

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