Darsena, ora i privati si fanno avanti

Rimini

RAVENNA. Una corsa contro il tempo, la definiva ieri il sindaco Michele De Pascale, quella che ha garantito la partecipazione al bando della presidenza del consiglio rivolto alle città metropolitane e capoluogo per la presentazione di progetti di riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie. Il 26 agosto è stato inviato il progetto “Ravenna in darsena il mare in piazza”, un’occasione per avviare una serie di opere in alcuni comparti con affaccio sulla banchina in destra Candiano e un’opportunità da cogliere per l’amministrazione comunale chiamata a coinvolgere direttamente nella corsa i privati, a patto che avessero per le mani progetti compatibili con le finalità del bando e che accettassero di sottoscrivere un accordo. Il piano presentato contiene 8 progetti privati e 4 pubblici per un costo complessivo stimato in 26 milioni di euro a fronte di una richiesta di finanziamento di 12 milioni 808mila euro. Il tetto massimo previsto dal bando per ciascuna città è di 18 milioni di euro riferibili ad opere di interesse pubblico. Una strategia, quella di non chiedere il massimo, che De Pascale e l’assessore all’urbanistica Federica Del Conte sperano vincente. Se arrivassero meno soldi di quelli richiesti occorrerebbe un ripensamento su quanto progettato e nuove fonti di finanziamento. Il progetto è frutto quindi di una tessitura che vede coesistere interventi di riuso di edifici e di aree, opere infrastrutturali e riqualificazioni di edifici.

Le linee guida seguite disegnano, come illustrato ieri dalla capoarea sviluppo economico Paola Bissi e da Francesca Proni del servizio progettazione urbanistica, una darsena collegata alla città e al mare, sicura e viva con servizi e un alto grado di attrazione. Ad oggi infatti i proprietari per avviare un progetto sono chiamati a provvedere alle opere fognarie. Un ostacolo insormontabile che ha tenuto fermo ogni iniziativa. Il finanziamento richiesto è di 7 milioni di euro su 8 milioni di costo complessivo. In ambito pubblico c’è anche il prolungamento del sottopasso ferroviario, con risalita nella testata della darsena. Fra i progetti pubblici c’è anche il monitoraggio della darsena con servizi di videosorveglianza (464mila euro). Scorrendo i progetti privati si trova un pontile per l’accesso all’acqua dei disabili e la presenza di un’imbarcazione ibrida per il trasporto passeggeri (600mila euro); il servizio trasporto passeggeri con motonave (175mila euro), ponte mobile permettendo; il recupero dell’ex magazzino Sir (1 milione di euro per le parti ad uso pubblico); il recupero del magazzino Area T per un riuso funzionale ad attività culturali e alla presenza di un pubblico esercizio. E ancora il potenziamento del nodo di piazzale Aldo Moro, con infopoint, la messa in sicurezza del sottopasso pedonale, trasformato in galleria d’arte, e servizio di biciclette pubbliche a pedalata assistita. Il progetto Darsena PopUp potrebbe espandersi grazie alla collaborazione con Scienze Ambientale per lo studio delle acque con l’uso di un pontile. Rimangono poi una passerella attrezzata e sopraelevata sulla banchina da collegare con il sottopassaggio e il riuso dell’area vicina all’ex Tiro a segno in forma di grande serra dove ospitare residenze d’artista, laboratori, attività a tema ambientale e un grande orto. A dicembre uscirà la graduatoria, in caso di vittoria ci saranno 60 giorni di tempo per i progetti definitivi.

«Ci giochiamo la partita - assicura il sindaco - e in ogni caso ora abbiamo individuato le priorità».

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