Centro, commercio e turismo "caricano" i candidati sindaci

Rimini

RAVENNA. Un fiume di parole per Confesercenti che incontra i candidati sindaco e più che ascoltare i programmi e gli slogan chiede aiuto e nuove azioni per il commercio. Una maratona, quella di lunedì sera al Bronson di Madonna dell’Albero, terminata a mezzanotte. Al presidente comunale Gianluca Gasperoni il compito di moderare, e a tre associati - Danilo Marchiani (ristoratore), Gianni Cavallini (commerciante) e Maurizio Rustignoli (operatore di spiaggia) - quello di porre quesiti; per tutti in realtà un’occasione per illustrare situazioni di disagio, problemi insoluti e avanzare richieste.

Nella sala gremita, in apertura si guarda un video con interviste a quattro associati, che rappresentano lo stato di salute del settore ravennate fra sofferenze, impegno e speranze. Il confronto all’americana, con risposte e tempi definiti, lascia presto lo spazio a lunghi interventi che il pubblico regge egregiamente: fisco e burocrazia, Tari e Imu da ricalibrare per i ristoranti e i pubblici esercizi, ztl, centro storico, negozi di prossimità contro grande distribuzione, turismo e Bolkestein.

Dal particolare alle grandi strategie, i candidati si muovono con più o meno agilità.

Sul fisco Gasperoni, avverte, riferendosi alla lentezza della burocrazia e al peso delle tasse: «Basta, è finita la pazienza. Non ci sono più soldi». Un solco sul quale si muovono in sicurezza Massimiliano Alberghini, candidato del centrodestra, commercialista, che bolla come «iniqua» la tariffa dei rifiuti e promette esenzione per 5 anni per chi apre attività nel forese. E ancor più Maurizio Bucci, de La Pigna, imprenditore, che arringa il pubblico rispolverando i ricordi d’infanzia, quando il padre guidava la pensione Roxy di Punta Marina e, ripete più volte «sono uno di voi» e va all’attacco del Pd: «non possiamo andare avanti così con chi ci governa da 40 anni. Se non si cambia si muore».

Dalla pensione allo stabilimento balneare, Michele De Pascale risponde e si gioca la carta del nonno bagnino e in ordine: sui rifiuti promette tasse in base agli scarti prodotti e non in relazione ai metri quadrati; poi agevolazioni per chi affitta a canone concordato, e infine poche regole, poche ordinanze valide 5 anni e tempi certi per gli imprenditori.

Più diligenti Michela Guerra della lista CambieRà e Raffaella Sutter di Ravenna In Comune entrano nel merito delle questioni dimostrando impegno. La prima più che la chiusura del centro storico immagina restringimenti di carreggiate e ampi marciapiedi; De Pascale non pensa a chiusure e si preoccupa dell’accessibilità e dei parcheggi. La Guerra accende la polemica sul raddoppio dell’Esp deciso dalla maggioranza e parla di «uno scempio di territorio e un abuso della pazienza dei piccoli commercianti». Per la Sutter, con un passato da dirigente comunale, «la burocrazia si può abbattere e il via libera alla grande distribuzione è un errore del passato, inoltre è imperativo ripensare il centro storico in termini di funzioni e servizi. La ztl e l’ingresso a pagamento in città sono una catastrofe mentre occorrono parcheggi esterni e navette gratuiti».

Alberghini vede una città senza infrastrutture: «le ultime risalgono ai tempi di Zaccagnini, le amministrazioni di sinistra non si sono mai imposte per avere collegamenti viari e ferroviari». Infine per il turismo Bucci chiede un progetto complessivo, pensa a Ravenna come «icona dell’amore» e vuole la chiusura di viale delle Nazione di Marina. Per De Pascale gli ambienti naturali di Ravenna devono essere la Central park della Romagna e Marina c’è posto per un beach tennis stadium; la Guerra vuole una freccia bianca e il treno di Dante; la Sutter immagina un ripensamento su Marinara e risposte sul problema dell’erosione.

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