Grattacielo, il no dei residenti

Rimini

RAVENNA. Nella sala gremita ci sono residenti, amanti della località, proprietari di seconde case, esponenti politici locali, tutti preoccupati di non capire il senso di un’operazione che temono sia passata sopra le loro teste, nonostante il lungo iter autorizzativo. L’assemblea pubblica organizzata da Pro loco e proprietà per presentare quello che diventerà una Rta, lo Xenos suite hotel, alto 54 metri, si accende piano, merito delle capacità oratorie di Beppe Rossi, l’imprenditore dal passato in politica e ora capace di investire 20 milioni di euro su Marina di Ravenna.

Fra i possibilisti, il presidente del consiglio territoriale Davide Benazzi e la pro loco di Sergio Sangiorgi e Marino Moroni pronti a valutare l’opportunità, ma da subito prevale la preoccupazione che prende i toni esasperati di chi ha perso la speranza e cita Marinara e Porto Reno come due realtà negative. A non piacere è la scelta della torre, troppo alta dicono i più. Nello standard, rispondono progettista e proprietario. Allora meglio «un obelisco in mosaico di 80 metri», propone Luca Rosetti; per Pasquale Minichini di LpRa la torre tecnicamente non si può fare. Dal pubblico Enrico Ravagli e Matteo Masi si chiedono quali alternative ci sono e quale turismo si vuole per Marina: «quello delle sagre e quello delle torri?». A Paola Fantinelli, con esperienze nelle pro loco di Punta Marina e di Lido Adriano, l’idea della Rta piace ma manca, dice, progettualità turistica. Al nativo, così si definisce, Stefano Gardini, invece la torre fa venire i brividi, ed ha quindi firmato la petizione contro la costruzione. L’intenzione spiegata dal progettista Carlo Maria Sadich di avere un segno nuovo, identitario per la località e un servizio turistico che allarghi l’offerta non convince i residenti, preoccupati dalla mancanza di una rete di servizi turistici adeguata e dallo spettro della speculazione edilizia. Molti si lanciano in giudizi estetici perché il modello verticale proprio non va giù e allora non piace: «perché sovrasta la pineta ed è brutta», altri si chiedono: «non si poteva fare un po’ più bellina, moderna, bassa, meno anni Cinquanta, meno antica?». Più diretto Federico Papetti che interroga Beppe Rossi: «ma ha davvero dei soldi da spendere, a Marina fra i miasmi della zona industriale e il mare brutto non ci si sta». Una visione sconsolata che Rossi allontana: «So bene che non si cambia con una sola struttura. Ma se non scommettiamo noi su Marina che ci viviamo, se ne andranno tutti».

 

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