Meldola e l'automedica tagliata, Cgil e Uil contro Lattuca: "Intervento improvvido, tagliare non è la soluzione"

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"I medici servono in Pronto soccorso". Le dichiarazioni di Enzo Lattuca, sindaco di Cesena e presidente della Provincia di Forlì-Cesena in seguito alla soppressione dell'automedica di Meldola, hanno provocato reazioni critiche di Cgil e Uil.

La Cgil: "Tagliare non è la soluzione"

"Leggiamo con stupore - si legge in una nota della Cgil - le dichiarazioni del Presidente della Provincia Enzo Lattuca in merito alla riduzione delle automediche nel territorio Romagnolo, scelta che impatta in maniera significativa anche sul nostro territorio Provinciale, in particolare quello dell’Appennino con la soppressione della Mike 42 a Meldola".
“Se vogliamo davvero risolvere l’emergenza dei nostri pronto soccorso - interviene Maria Giorgini, segretario generale della Camera del Lavoro di Forlì - la soluzione non è quella di tagliare medici dalle automediche sul territorio, ma quello di riformare il sistema di presa in carico dei bisogni delle persone che spesso non trovano risposte per carenza di Medici di Medicina Generale, e una organizzazione della porta di accesso al nostro sistema sanitario che in molte occasioni non riesce a risponde ai bisogni di un territorio vasto con sempre meno servizi".

“Come CGIL - prosegue Silla Bucci segretario generale della Camera del Lavoro di Cesena - è
incomprensibile come si possa massimare la produttività del servizio sanitario in particolare quello
di emergenza. Il servizio di emergenza, come vale per le automediche vale anche per i Vigili del
Fuoco, non può essere valutato unicamente in termine di numero di interventi ma soprattutto in
riferimento al tempo di arrivo sul luogo di emergenza. Sottovalutare questo in un territorio
collinare e montano così vasto come il nostro, è un errore grave".

La Uil: "Intervento improvvido"

La Uil Forlì-Cesena affida la sua replica a un documento firmato dai referenti di Forlì e Cesena Marcello Borghetti, Enrico Imolesi, Paolo Manzelli e Michele Bertaccini: "La crisi della sanità regionale e nello specifico del nostro territorio provinciale è gravissima, e siamo fortemente stupiti che il Presidente della Provincia, intervenga in modo improvvido, a difendere scelte sbagliate sul fronte emergenziale e non solo. Si tratta a nostro avviso di dichiarazioni di carattere statistico che perdono completamente di vista il significato politico di una situazione le cui colpe sono di lungo corso. Lo stesso Presidente della Provincia scrive che siamo di fronte ad un’emergenza, e ci chiediamo se di fronte ad una emergenza non si debba affrontare un confronto condiviso, sulle conseguenze e sulle scelte? Viceversa ci troviamo di fronte ad iniziative unilaterali, e dovremmo attenerci alle rassicurazioni del Presidente della provincia che ritiene assolutamente sostenibili questi tagli di servizi. La UIL ribadisce che, di fronte ad una prima condivisibile iniziativa di molti sindaci della Provincia, di carattere politico, che hanno raccolto l’allarme, anche delle organizzazioni sindacali, rispetto a decisioni di carattere sanitario ed emergenziale, prive di confronto e di condivisione, la discussione deve essere politica, e con i manager sintonizzati agli indirizzi politici. A meno che, non si debba scontare una decisione politica da parte dell’assessorato regionale della sanità, anche in questo caso, non discussa in alcuna sede di confronto".

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