Forlì. Taglio automedica, Lattuca: "I medici servono in Pronto soccorso"

«Rendiamoci conto che siamo di fronte ad un'emergenza e quindi vanno adottate misure che non sono nemmeno drastiche ma assolutamente sostenibili». Il presidente della Provincia, Enzo Lattuca è tra gli amministratori l’unica voce fuori dal coro rispetto all’eliminazione dell’automedicalizzata che faceva base a Meldola.
«Io capisco sempre la preoccupazione dei sindaci – sottolinea –, soprattutto dei piccoli Comuni di Appennino che già vedono pochi servizi sul territorio e vivono ogni trasformazione come rischio di una diminuzione dei servizi. Tuttavia, il tema dell’emergenza e dei pronto soccorso va affrontato in un altro modo. Trattare i casi di emergenza che necessitano dell’intervento di un medico di pronto soccorso non è un tema affrontabile secondo il principio della prossimità. Qui stiamo parlando di un’altra cosa: di come si distribuiscono nei presìdi ospedalieri ed extraospedalieri del territorio quei medici bravi di medicina d’urgenza».
Nodo centrale della questione secondo Lattuca, è dove è meglio collocare i camici bianchi che si prestano a fare Pronto soccorso nella rete ospedaliera. «Noi - ragiona - abbiamo 5 automedicalizzate nel territorio della provincia di Forlì-Cesena. Il dato lampante è mediamente in un turno di 12 ore, il medico della Mike 42 visita 1,2 pazienti. Lo stesso medico collocato al pronto soccorso di Forlì, fa 20-25 visite di tutto il territorio. Quindi io capisco lo spirito e la reazione rispetto a qualcosa che sembra venir meno, ma non stiamo parlando di un servizio di prossimità, di un servizio che viene dato alla comunità in cui è parcheggiata l’auto. Stiamo parlando di un territorio che ha come punto di riferimento il pronto soccorso. Se questo non funziona, avere i medici sulle automediche è qualcosa che ha poco senso. Se al pronto soccorso c’è la fila perché non ci sono i medici a rimetterci siamo tutti noi, non è una questione di equilibri territoriali».
Secondo il presidente della Provincia, «forse il grado di sofferenza e carenza di medici del pronto soccorso forse non è sufficientemente nota alla comunità e ai sindaci tanto da fargli capire che l’intervento di razionalizzazione della risorsa medica si fa per questa ragione perché altrimenti è il sistema che soffre. Mi dispiace per questa polemica che si è creata - conclude - capisco la prima reazione dei sindaci, però sento anche il dovere di richiamare tutti a guardare il problema per quello che è. Non si tratta di tagli economici ma di ottimizzare risorse mediche mettendo i medici laddove più servono. Sottolineo che i dati devono far star tranquilli circa le possibilità in concreto dei cittadini di avere risposta ai loro bisogni urgenti. Sul territorio forlivese abbiamo 12 ambulanze e i tempi d’intervento sono inferiori di 3-4 minuti rispetto a quelli delle altre province».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui