Lavezzola, 1.500 animali soppressi: "Faremo un esposto"

«Quello che è accaduto e che ho visto è davvero inaudito: ci attiveremo da subito perché non debba mai più ripetersi».

Sono le parole con cui Saveria Lippera, presidente della Fiav (Federazione italiana associazioni avicole), condanna l’abbattimento degli animali nell’allevamento Fenati di Lavezzola, il cui conteggio finale si attesta a quota millecinquecento, tra piccioni, polli, anatre, oche e pavoni, molti dei quali di razze pregiate.

La Regione ha spiegato che è la normativa nazionale ed europea che prevede, in presenza di un caso confermato di influenza aviaria ad alta patogenicità, come nel caso specifico, l’abbattimento di tutti i volatili presenti in allevamento per evitare il rischio di diffusione.

Nuovo sopralluogo Ausl

È prevista, in casi eccezionali, la possibilità di derogare all'abbattimento per volatili di specie a rischio di estinzione, e infatti alcuni esemplari di gru, cicogne, pavoni e pappagalli sono stati graziati. Nella giornata di ieri, peraltro, il personale veterinario dell’Ausl è tornato nell’allevamento per verificare le condizioni di questi ultimi, circa una settantina di animali, attestando il loro attuale buon stato di salute.

Restano le polemiche di ciò che è successo lunedì.

«Alcune delle procedure adottate in quella giornata devono essere chiarite – afferma Saveria Lippera – e per questo è nostra intenzione presentare un esposto. Se poi si dovesse arrivare a un processo, come associazione ci costituiremo parte civile, perché non è più tollerabile che accadano queste cose. Al contempo vogliamo anche portare la questione delle attuali direttive al ministero, perché servono soluzioni coerenti e condivise per quanto possibile. Ci sono stati casi abbastanza analoghi in cui una condotta diversa ha permesso di evitare l’abbattimento della totalità degli animali».

«Non riaprirò mai più

«Quello di cui sono certo è che non riaprirò mai più il mio allevamento – commenta affranto il proprietario, Paolo Fenati – così come ora posso dire che le dieci galline testate prime di quello “sterminio” sono risultate negative. Ma ormai conta poco. Però non posso davvero tollerare, e su questo vorrò risposte certe, che siano stati soppressi anche dei pavoni rari non testati; altra indecenza, se non più grave, è che asfissiati e inceneriti sono finiti anche 110 piccioni viaggiatori da affezione: esemplari rari, risalenti alla guerra, alcuni del valore di migliaia di euro».

Una petizione online

«Sto organizzando una petizione online – spiega la figlia, Gaia Fenati – con l’obiettivo di sensibilizzare su queste tematiche, sempre molto attuali. Siamo convinti che si possano attuare percorsi differenti, pur tutelando la salute e la sicurezza. Nei mesi scorsi in alcuni allevamenti avicoli del Ferrarese è stata adottata una procedura “più etica” che ha permesso di aspettare la negativizzazione degli animali, senza il bisogno di sopprimerli all’istante».

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