La Uil: "Stagionali? Chi sa valorizzare il personale, lo trova"

Ravenna

RAVENNA - La festa del Lavoro apre la stagione turistica in una Riviera attraversata da polemiche sugli stagionali introvabili. Tra datori di lavoro e sindacati le posizioni sono sempre più distanti in uno stallo che nuoce a tutti. Il segretario generale della Uil Carlo Sama, scatta l’istantanea del momento. «Dipingere una generazione innamorata del divano vuol dire distorcere la realtà, tutti i paesi europei fanno politiche di sostegno delle fasce più povere. La Riviera non è un luogo dove non vuole andare a lavorare nessuno. Trova personale chi sa valorizzarlo. Noi su questa polemica siamo convinti che ci siano estremizzazioni, ma finalmente riusciamo a parlare del tema. Il turismo di qualità si fa fornendo servizi di qualità e le persone fanno la differenza. Un turista accolto da uno stagionale che lavora sette giorni su sette, 12 ore al giorno mal retribuito non riceverà un buon servizio».

Sama vede professionalità sfruttate, lavoratori a cui non viene data una prospettiva, come l’allungamento della stagione e ammortizzatori sociali pensati per questo tipo di lavoratori. «La stabilità del rapporto di lavoro fa la differenza, è inutile demonizzare gli strumenti di sostegno. Contesto la visione per cui le persone che lavorano nel settore sono mero strumento di guadagno. È in atto una trasformazione culturale, la priorità per i lavoratori giovani è non farsi sfruttare salvaguardando l’equilibrio del tempo di vita e di lavoro. Di qui il fenomeno visto delle dimissioni di massa. Occorre abbandonare la flessibilità selvaggia, la Spagna lo ha fatto e i risultati sono arrivati». Una questione, quella degli stagionali, che si innesta in un quadro economico segnato dalla guerra in Ucraina. «Pensavamo di affrontare la ripresa e invece siamo alle prese con l’inflazione al 6%, il taglio degli stipendi e l’emergenza salariale. Serve un intervento governativo sul cuneo fiscale con una detassazione e un aumento dei salari. Non dimentichiamo che in Emilia Romagna nel primo trimestre 2022 c’è stato un aumento degli infortuni sul lavoro del 30%, tendenza che si può frenare riducendo la precarietà e difendendo la legalità».

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