L'imprenditore ravennate: "Servono aiuti al settore della musica"

Ravenna

RAVENNA - La quarta ondata della pandemia non ha risparmiato il mondo della musica, già provato da due anni difficili. Concerti con mascherine obbligatorie, spettatori seduti e capienze ridotte hanno accompagnato gli ultimi mesi, compromettendo qualsiasi ambizione di ritorno alla normalità. Christopher Angiolini è alla guida di due locali di riferimento per la musica indipendente, il Bronson di Madonna dell’Albero e l’Hana-Bi di Marina di Ravenna: «L’emergenza sanitaria ha imposto misure stringenti per contenere i contagi – commenta -. Non intendo contestare i provvedimenti, ma lamento la mancanza di misure di sostegno adeguate al settore».

Angiolini ha condiviso su Facebook un appello in favore della musica, degli artisti e dei tanti lavoratori collegati al settore: «Sebbene, lo scorso ottobre, si sia vissuta la flebile speranza che ci si potesse avviare verso una graduale, seppur lenta, ripartenza, negli ultimi mesi un intero comparto, quello della musica contemporanea dal vivo, che comprende tutti i luoghi (live club, circoli, palazzetti, arene e stadi), i festival, i promoter, i tecnici e i lavoratori, le agenzie di booking, i service e le società di servizi, gli artisti e i manager, sono tornati a essere dimenticati. Dal primo gennaio 2022 sono cessate tutte le misure di sostegno emergenziali precedentemente previste e al momento non si fa riferimento ad alcun proseguimento di queste forme di sostegno».

Il settore deve fare i conti con costi crescenti e limitazioni. “Ci sono ancora troppi No per poter sperare di ripartire - si legge nell’appello del mondo della musica -. No ai posti in piedi. No alla capienza piena. No alla somministrazione di cibo e bevande, che per molti degli spazi in cui la musica vive, rappresenta l’unica fonte di entrata per la realizzazione degli spettacoli. Sono concerti parziali, insostenibili economicamente, ancor più in assenza di contributi, quindi impossibili da programmare, oltre a essere privi di energia e di empatia tra pubblico e artisti, di quel coinvolgimento che consente di immergersi e di vivere pienamente quell’esperienza unica, emozionante, che solo la musica, quella dal vivo, può regalare”.

Di fronte alle difficoltà Angiolini non getta la spugna. Tra date rinviate e cambiamenti di programma, il Bronson e l’Hana Bi guardano agli appuntamenti della primavera e dell’estate. Dopo un’edizione annullata, nel 2020, e una diluita su più settimane, nel 2021, è pronto a fare ritorno il festival Beach Brew che era diventato uno degli appuntamenti clou della stagione: «Quest’anno riproponiamo il Beach Brew in una formula molto vicina a quella tradizionale – spiega Angiolini -. Si svolgerà come sempre sulla spiaggia dell’Hana-Bi. Le date annunciate sono dal 6 al 9 giugno e faremo tutto quello che è possibile rispetto alle norme che saranno vigenti in quel momento». Gli ultimi live organizzati da Angiolini risalgono a fine dicembre, con l’evento Passatelli in Bronson. «Gennaio è stato durissimo – conferma –. Abbiamo rinviato diverse date già inserite in cartellone per le prossime settimane. Riprenderemo con un concerto il 2 marzo, poi ci auguriamo di proseguire con il cartellone primaverile senza altre sorprese. Sogno di riproporre presto concerti in cui le persone siano coinvolte come un tempo. Abbiamo bisogno di recuperare emozioni che ci siamo dimenticati di poter vivere».

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