L’economista: “Così il Covid ha inciso sui redditi della Romagna”

Le dichiarazioni dei redditi relative all’anno 2020 sono finite sotto la lente d’ingrandimento dell’economista Massimo D’Angelillo, che ha indagato gli effetti della prima ondata di Covid sul benessere dei romagnoli. I dati diffusi dal Dipartimento delle Finanze permettono di comprendere nel dettaglio quali siano le voci maggiormente in sofferenza all’interno della dichiarazione dei redditi dei cittadini. L’analisi di D’Angelillo, della società Genesis, segue di pochi giorni quella del Sole 24 Ore che ha mostrato dichiarazioni dei redditi a sorpresa in lieve crescita per Ravenna, Forlì, Cesena e in decisa riduzione invece a Rimini. D’Angelillo aggiunge elementi di valutazione per comprendere i reali effetti del primo anno di pandemia.

Redditi in calo

Innanzitutto, l’economista è andato a vedere la massa dei redditi prodotti dai singoli territori, evidenziando che è una quantità inferiore rispetto all’anno precedente per tutti i comuni capoluogo della Romagna. La somma dei redditi del 2020 è inferiore a quella del 2019, con Rimini che fa segnare un pesante -4,09%, seguito da Ravenna con un -1,53%, Forlì con -1,51% e infine Cesena con -0,77%.

L’analista di Genesis evidenzia quindi come in realtà la massa di redditi è calata ovunque in Romagna. Sui numeri può avere inciso anche un aspetto demografico: «Per Ravenna, ad esempio, la platea dei contribuenti è calata – commenta D’Angelillo -. I 122.947 dichiaranti del 2019, l’anno successivo si sono ridotti a 121.510 con un calo del 1,67%. Questo è un fattore molto importante che sposta anche i numeri dell’indagine. Non è sufficiente fare la media dei redditi».

I dati negativi sulla massa dei redditi sono confermati alla voce “redditi da fabbricati”, dove ancora una volta i riminesi sono in maggiore difficoltà (facendo segnare un -7,44%), rispetto al resto della Romagna, con Ravenna a -4,11%, Forlì a -4,12% e Cesena a -4,90%. «Nel 2020 si sono bloccati i flussi di nuovi residenti e del turismo – spiega D’Angelillo -. Quest’ultimo può essere una voce molto importante, ad esempio, per le case vacanze date in affitto».

L’analisi per categoria

Anche i redditi da lavoro dipendente, che include sia il lavoro pubblico che quello privato, sono calati: Rimini (-4,54%), Forlì (-2,47%), Ravenna (-2,25%) e Cesena (-0,70%). Una contrazione è stata registrata anche per il lavoro autonomo, in particolare a Cesena con un calo del 2,35%. D’Angelillo si sofferma poi sulla voce in crescita in tutte le realtà: le pensioni. «La massa dei redditi dichiarati come pensioni – dice l’analista – è aumentata del 1,81% a Ravenna, del 1,85 a Forlì, 2,64% a Cesena e 2,50% a Rimini. Le pensioni sono state il vero baluardo contro l’emergenza economica del 2020, non a caso sono l’unica voce con segno positivo in tutte le realtà romagnole. I nonni hanno contribuito non poco alla tenuta del sistema».

Le ultime voci sono riservate al mondo imprenditoriale, che fa segnare gli indicatori maggiormente negativi. Cali a due cifre interessano i redditi da impresa in contabilità ordinaria, semplificata e da partecipazione. Nel confronto tra 2020 e 2019, emergono perdite significative nei redditi di chi fa impresa: per Ravenna si registra un -12,5%, per Forlì un -9,35%, per Cesena – 16% e per Rimini -21,16%.

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