L'allenatore ravennate: "Sono disposto ad allenare i ragazzi non vaccinati, hanno troppo bisogno dello sport"

Ravenna

RAVENNA - Con un annuncio su Facebook, mister Alessandro Zauli si è reso disponibile ad allenare al parco i giovani calciatori che, con le normative recentemente introdotte, non possono calcare i campi da gioco: «La pandemia ha già fatto troppi danni ai nostri ragazzi – commenta il tecnico di lungo corso e molto noto negli ambienti calcistici –. Questa è la terza stagione sportiva segnata dalla pandemia. Io ho completato il ciclo vaccinale, anche con la terza dose, per cui le mie idee sono chiare su come vada affrontato dal punto di vista medico il Covid; ritengo però che sia sbagliato togliere lo sport agli atleti minorenni che, in seguito a scelte indipendenti da loro, non percorrono la strada vaccinale.

I ragazzi dai 12 anni in su, se sprovvisti della certificazione vaccinale rafforzata, non si possono nemmeno allenare. Sono convinto che il Governo avrebbe potuto raggiungere un compromesso in modo da garantire a tutti la pratica di un’attività fisica in una fase dello sviluppo molto importante per la salute. Nel caso specifico, il calcio è uno sport che si svolge all’aperto. Forse sarebbe stato sufficiente che i ragazzi non vaccinati facessero la doccia a casa, in modo da evitare l’uso degli spogliatoi. Dal 2020 a oggi, ai giovani sono state tolte tantissime gioie ed esperienze, facciamo in modo che almeno possa rimanere lo sport».


L’appello di Zauli ha raccolto adesioni: «Alcuni genitori mi hanno contattato – racconta il mister –. La mia è una provocazione nella speranza che cambi qualcosa. Purtroppo, l’emergenza pandemica prosegue e si accumulano i mesi di difficoltà. Sono preoccupato per le nuove generazioni, anche quest’anno le attività funzionano a singhiozzo. Gli allenamenti sono sempre a ranghi ridotti. Le quarantene sono continue, ho piccoli calciatori che fino ad ora sono riusciti a frequentare solo qualche settimana. I più sfortunati non so quante quarantene abbiano dovuto sopportare».

Zauli, che da alcuni anni è allenatore in forza alla Compagnia dell’Albero di Ravenna, pensa anche ai tanti mister dei settori giovanili: «Lo sforzo per garantire continuità allo sport è immenso – dice –. Abbiamo aggiornato i protocolli, inventato nuovi metodi di allenamento e modificato i programmi di lavoro. Dietro lo sport giovanile, ci sono centinaia di figure che si impegnano e si dedicano alla crescita dei giovani. Ho l’impressione che chi governa non tenga in considerazione l’impegno e la dedizione di tutte queste persone, altrimenti una soluzione migliore si sarebbe individuata».
Una decisione, quella di Zauli, per attenuare l’impatto che sta avendo la pandemia sugli atleti più giovani. «Quest’anno ho scritto sulla lavagna dello spogliatoio che agli allenamenti non si sarebbe dovuto parlare di tamponi e Covid – conclude il mister –. Una piccola regola per allenarsi con la testa libera, attenendosi alle indicazioni degli allenatori e concedendosi un break all’emergenza che viviamo. Ogni momento, che ci offre una parentesi di normalità, è prezioso».

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