Incubo nucleare, anche a Ravenna va a ruba lo iodio nelle farmacie

RAVENNA - Il conflitto bellico spaventa i ravennati e, contemporaneamente, li spinge a gesti di forte generosità nei confronti del popolo ucraino. Le notizie dei combattimenti a pochi passi dalle centrali nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhya hanno innescato un’immediata ricerca di prodotti a base di sodio, che promettono di proteggere, almeno in piccola parte, l’organismo dalla possibile esposizione alle radiazioni. «In farmacia avevamo degli integratori alimentari a base di iodio che sono terminati in pochissimo tempo – racconta Domenico Dal Re, presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Ravenna –. Le persone sono spaventate e hanno fatto incetta di questi prodotti che si possono vendere senza ricetta. Sui nostri scaffali non ne è rimasto neanche uno. La gente continua a chiederli ma per ora non ne abbiamo altri a disposizione. In questo momento mi sento di invitare le persone alla calma e, soprattutto, di non assumere iodio senza consultarsi con il medico. Comprendo la drammaticità del momento, ma occorre non farsi prendere dal panico. Oggi (ieri per chi legge ndr) ero a Roma per una riunione della categoria; dal Ministero non è giunta alcuna indicazione in merito ai prodotti a base di iodio. Se mai dovessero arrivare disposizioni in questo senso, le farmacie faranno, come sempre, la loro parte». L’emergenza guerra e rifugiati sopraggiunge dopo mesi in cui le farmacie sono state in prima linea per la pandemia: «La corsa ai tamponi ha rallentato notevolmente – commenta Dal Re –; rispetto soltanto a un mese fa, il numero di test quotidiani è diminuito di oltre l’80%. Nell’ultima settimana, però, abbiamo registrato una ripresa della percentuale dei positivi. Speriamo sia solo un fenomeno passeggero; è importante non abbassare la guardia». Gli scatoloni allestiti nelle farmacie del territorio continuano a riempirsi di prodotti donati dai ravennati a favore del popolo ucraino che, ormai da 15 giorni, convive con l’orrore della guerra. «I nostri concittadini – commenta Dal Re – danno prova di grande generosità. Ogni giorno acquistano prodotti da inviare a Kiev e nei territori coinvolti nel conflitto. Il sistema organizzato a livello provinciale funziona». Barbara Pesci, direttrice di Ravenna Farmacie, conferma la generosa adesione dei ravennati nelle farmacie pubbliche e private. «Vengono scelti prodotti utili per rispondere all’emergenza in atto: disinfettanti, medicazioni, bendaggi, siringhe monouso, pannolini e altri prodotti per l’infanzia. Da parte nostra cerchiamo di incentivare soprattutto la raccolta fondi, grazie alla quale il denaro raccolto viene destinato direttamente alle organizzazioni umanitarie che si occupano di aiutare la popolazione ucraina». Le donazioni in denaro possono essere effettuate tramite un versamento a C/C IT 88 S0 62 300 3200 000 0574 844 63 Crédit Agricole Filiale 00544 Roma, indicando la causale: “emergenza Ucraina adesione campagna umanitaria”. Ravenna Farmacie coordina l’offerta di prodotti a prezzi calmierati e si fa carico di effettuare la raccolta e la distribuzione alle organizzazioni umanitarie.

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