Il Comitato Pro Rimini: "Nomadi, giusto rinunciare alle microaree"

Rimini

RIMINI L'avvocato Loreno Marchei del Comitato Pro Rimini plaude alla decisione del Comune di Rimini di rinunciare al progetto delle microaree per smantellare il campo nomadi di via Islanda. Progetto che Marchei giudicava "scellerato". "Dopo oltre un anno di silenzio, dettato dalle evidenti criticità del progetto che la maggioranza non ha voluto affrontare per non pregiudicare il suo consenso elettorale, negli ultimi giorni un suo esponente si è paradossalmente attribuito il merito di aver riformato gli iniziali intenti, preannunciando la sistemazione delle ultime cinque famiglie presenti nel campo di via Islanda non più in terreni della periferia, lontano da ogni possibilità di inclusione sociale, ma in alloggi Acer attraverso lo strumento dell'emergenza abitativa". L'annuncio, "cui dovrà però seguire un effettivo riscontro istituzionale, porta dunque a pensare che abbia avuto buon esito l'attività dei cittadini e dei politici di opposizione che, a vario titolo, si sono spesi per fare in modo che lo smantellamento della vergognosa situazione di Via Islanda non avvenisse attraverso lo scellerato progetto delle microaree, che avrebbe solo moltiplicato disagio sociale e spese". Oggi, più che mai, - osserva il Comitato Pro Rimini - "è però opportuno fare tesoro di questa esperienza e non ridurla ad una semplice protesta.Il suo epilogo dimostra che, attraverso la sinergia tra i comitati cittadini formatisi per elaborare soluzioni concrete e politici capaci di ascoltarne e valorizzarne le esperienze e le competenze, è possibile proporre, per il futuro governo della città, una proposta politica alternativa e ben distinta dall'attuale decisionismo, sempre più distante ed indifferente rispetto alle cronicità che affronta il cittadino, lasciato solo nei quotidiani problemi di padre di famiglia, lavoratore, artigiano, libero professionista, ed è spesso destinatario di interventi non condivisi e calati dall'alto, e che se si permette di protestare viene persino accusato di fomentare l'odio razziale, come avvenuto nel caso di specie".

L'auspicio finale di Marchei: "Si è dunque dimostrato che esiste un modello virtuoso che potrà essere replicato nella futura gestione della città per essere vera voce ed espressione dei riminesi tutti, da troppo tempo dimenticati per dare priorità ad altro".

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