Rimini, hotel Gobbi, gara di solidarietà per mamma malata e figlio truffati: “Vi ospitiamo noi”

La triste vicenda dell’hotel Gobbi ha aperto anche uno spaccato fatto di anime gentili e altruiste. Nel nero dell’egoismo e della prevaricazione, si sono sollevate anche le voci di persone pronte a dare una mano ai più sfortunati degli sfortunati, mettendo a disposizione i loro appartamenti, nella speranza di rendere ancora possibile quella vacanza così agognata e sospirata. Ieri, il Corriere Romagna ha raccontato la vicenda della madre disabile e malata terminale che si era presentata davanti all’hotel Gobbi insieme al figlio di 25 anni. Erano fiduciosi di poter fare una vacanza al mare, l’ultima per quella donna a cui i medici avevano predetto non più di un anno di vita. Le loro aspettative si erano però infrante contro il muro dei sigilli messi dalla polizia locale, contro le saracinesche abbassate e le luci spente del due stelle in via Siracusa.

Ecco, a mamma e figlio provenienti da Bergamo hanno risposto due cittadini, entrambi proprietari di appartamenti sul mare, offrendosi di ospitarli gratuitamente nelle loro strutture.

«Mi sento fortunato»

Il primo a contattare la redazione è il veneto Dario Cerbaro, proprietario di un appartamento nella zona Marano della Perla Verde. «Io sono una persona fortunata, non mi sono mai trovato nella condizione di agognare una vacanza, e nemmeno sono stato stretto nella morsa di malattie terribili. Per questo voglio ricambiare la mia fortuna, cercare di essere d’aiuto per quanto mi è possibile nel mio piccolo, e dare il mio contributo per portare un po’ di felicità a questa povera gente». «L’appartamento non è a Rimini ma a Rccione, – puntulizza – però è sul mare e c’è l’ascensore, la signora potrebbe utilizzarlo comodamente. Io sarei andato giù con la mia famiglia alla fine di agosto, ma se ci vogliono venire questa mamma e questo figlio da Bergamo, lascio a loro volentieri il posto».

Pochi istanti dopo Cerbaro, anche un altro cittadino, Massimo, si è fatto avanti con la stessa intenzione. «Ho seguito fin da subito la vergognosa truffa dell’hotel Gobbi, con ancora più tristezza ho letto l’articolo di madre e figlio lasciati senza vacanza» scrive il riminese. Senza altri indugi, confidando nel passaparola e nella diffusione della notizia, Massimo arriva dritto al punto. «Vorrei proporre a mamma e figlio una vacanza gratis in un mio appartamento al mare», scrive, auspicando di essere contattato il prima possibile dalla famiglia bergamasca.

I due turisti, qualche giorno fa, erano stati visti e intercettati da uno degli albergatori di via Siracusa, poi commossosi per la triste situazione di cui mamma e figlio lo avevano messo al corrente. «I responsabili della truffa – aveva detto – come fanno a guardarsi allo specchio, sapendo di avere causato tutto questo dolore?».

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