Ravenna, settimana corta al Liceo Scientifico. Referendum on line per decidere

Settimana corta di 5 giorni per gli studenti e gli insegnanti del liceo scientifico Oriani: di questo si discute in queste ore nelle famiglie degli oltre 1.200 iscritti, e ancora tra i docenti, gli studenti e il personale Ata, tutti chiamati entro domani ad esprimersi tramite una consultazione online. Le famiglie hanno ricevuto via e-mail, su iniziativa della dirigente scolastica Aurea Valentini, il quesito con il prospetto del quadro orario settimanale che entrerebbe in vigore nell’anno scolastico 2024/2025, suddiviso per classi, diversificato nel biennio e nel triennio. Una rivoluzione che dal lunedì al giovedì allunga la permanenza in classe e che vede, stando ai primi sondaggi informali tra gli interessati, i docenti in maggioranza contrari, gli studenti attratti dalla novità e le famiglie divise tra chi guarda con preoccupazione il carico di ore con termine delle lezioni alle 13.45 e chi accoglie positivamente il sabato libero.
I pro e i contro
I contrari valutano la natura della scuola impegnativa, con materie quasi tutte svolte in aula e non nascondono la difficoltà a gestire dal venerdì sera alla domenica i figli adolescenti; al contrario c’è chi vede le opportunità del sabato libero, come la preside che nella lettera scrive: «La possibilità di una pausa di due giorni dalla frequenza scolastica può rappresentare un miglioramento delle condizioni di studio e di frequenza per gli studenti a cui è così concesso un tempo di recupero maggiore. Il perdurare dell’orario scolastico fino alle 13.45 permetterebbe inoltre agli studenti che frequentano attività pomeridiane, di rimanere nei locali scolastici senza soluzione di continuità. Dal punto di vista organizzativo consentirebbe infine una migliore organizzazione del personale». Restano escluse le classi dell’indirizzo sportivo che già hanno la settimana corta. La consultazione, dal carattere inedito, coinvolge tutta la popolazione scolastica dell’Oriani: nel caso dal sondaggio emerga una maggioranza qualificata di sì, la decisione ultima comunque spetterà al collegio docenti e al consiglio d’istituto.
I no
Il dibattito sulla settimana corta nelle scuole superiori è in corso da anni con risultati alterni e qualche applicazione su indirizzi specifici. Le difficoltà maggiori sono nelle scuole dove abbondano le attività laboratoriali: all’istituto professionale Olivetti Callegari non è passata e al liceo artistico Nervi Severini non è all’ordine del giorno. «Con un orario settimanale di 34 e 35 ore - spiega il preside Paolo Taroni - vorrebbe dire fare rientri pomeridiani lunghissimi e stare a scuola otto ore, annullando attività progettuali che caratterizzano la scuola. Diverso il caso della classe di liceo musicale che partirà il prossimo anno con la settimana corta per garantire le lezioni pomeridiane di strumento. A gennaio inizieremo le prove selettive con i docenti del conservatorio Verdi per stilare la graduatoria». Se negli istituti comprensivi compare a macchia di leopardo, e il liceo classico Alighieri ha scelto la via mista del biennio su 5 giorni e il triennio su 6 giorni settimanali, il liceo di Lugo non intende cambiare l’orario. «Con 32 ore settimanali non mi sembra fattibile - afferma il dirigente Giancarlo Frassineti - e non garantirebbe un buon lavoro pomeridiano con i compiti. In più abbiamo un ampio bacino di riferimento con molti iscritti provenienti da altri comuni che sarebbero in difficoltà. Trovo sia controproducente per una buona didattica».