Ravenna e gli autovelox abbattuti, mesi per il ripristino: “Le strade resteranno sguarnite”

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I tempi tecnici per ripristinare i quattro autovelox abbattuti in provincia di Ravenna non saranno brevissimi. Il vicesindaco di Ravenna, Eugenio Fusignani, sottolinea che saranno necessari alcuni mesi per poter rivedere operativi gli occhi elettronici danneggiati. «Si cercherà di fare il prima possibile – dice Fusignani –, molto dipende dall’entità del danno riscontrato. Inevitabilmente le nostre strade, per diverse settimane, rimarranno sprovviste di questi importanti dispositivi e, se succederà qualcosa in quei tratti, gli autori di questi crimini saranno ritenuti direttamente responsabili. Sono ad esempio molto preoccupato per la sicurezza a ridosso di Osteria, dove l’impianto era stato installato in seguito a numerosi gravi incidenti. Forse per qualcuno dei vandali si tratta solo di uno scherzo, ma in realtà sono in gioco vite umane. Le indagini sono in corso e mi aspetto che a breve possano esserci novità nella ricerca degli autori. Sono sicuro che saranno individuati e ricordo che non andranno in contro a una semplice denuncia per violazione del codice della strada. Questa vicenda avrà pesanti ripercussioni sotto il profilo penale».

«Atto di inciviltà»

Alle parole di Fusignani si aggiungono quelle del prefetto Castrese De Rosa: «Le indagini sono in corso. Siamo di fronte ad atti di inciviltà assoluta. Ogni autovelox viene installato dopo accurate e lunghe istruttorie. Il loro posizionamento non è casuale ma viene deciso solo dopo attente verifiche e riscontri sulla sicurezza. Sono studiate al fine di evitare che gli automobilisti corrano troppo e si verifichino degli incidenti. Gli ultimi anni mostrano numeri incoraggianti. I sinistri e i morti delle strade in provincia di Ravenna sono diminuiti e questo merito va ascritto a tutto il sistema, autovelox compresi. Per cui è stupido e pericoloso prendere di mira questi impianti. Mai avrei pensato che, nel mio ruolo, mi sarei dovuto concentrare nella protezione degli autovelox. Spero che i fenomeni di emulazione si esauriscano e torni al più presto il buon senso». Andrea Giacomini, comandante della Polizia Municipale, parla espressamente di crimine: «Qui non siamo di fronte a una protesta, ma a un delitto. Non ci sono dubbi. Le proteste sono altre e quotidianamente ci misuriamo con cittadini che tramite email oppure in ufficio si confrontano con noi. Non mancano le discussioni, ma sono sempre alla luce del sole e ricercando un punto di incontro. Invece questi raid nella notte sono un attacco alla sicurezza stradale. È come sottrarre un estintore da una sala o togliere una scala di sicurezza da un edificio. Provvederemo a ripristinare gli impianti e, se necessario, adotteremo qualsiasi altra azione per garantire la sicurezza sulle nostre strade».

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