Non bianco Natale, ma caldo Natale: il 2023 finisce con temperature anomale

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Il 2023 non sarà ricordato solo per la drammatica alluvione di maggio e il tornado dello scorso luglio, rimarrà impresso in Romagna anche per essere l’anno più caldo di sempre. L’anticipazione viene fornita da Pierluigi Randi, meteorologo e presidente Ampro: «Siamo di fronte a un’anomalia eccezionale e i dieci giorni che ci separano dal 2024 non cambieranno la sostanza di quello che è successo negli ultimi 12 mesi - dice -. In Romagna la temperatura media del 2023 risulta di circa 2 gradi sopra la norma, addirittura superiore a quella dell’anno scorso che era stata di 1,6 gradi. Potrebbe trattarsi di semplici eventi isolati, ma in ogni caso non possiamo considerarli segnali incoraggianti».

Randi spiega anche che i dati romagnoli sono più allarmanti di quelli del resto del pianeta: «A livello globale il 2023 si chiuderà con una temperatura media sopra la norma di 1,5 gradi - commenta -. Abbiamo raggiunto la soglia che, in diverse conferenze internazionali, era stata considerata non superabile. Il pianeta sta anticipando i modelli di previsione degli effetti del riscaldamento globale. Purtroppo, viene confermato anche un altro aspetto: per fattori dipendenti dalle caratteristiche fisiche e geografiche, nell’area del Mediterraneo, e quindi anche in Romagna, il riscaldamento marcia a una velocità decisamente più elevata che nel resto del mondo».
Quattro anni a confronto

Per capire come evolve il clima abbiamo messo a confronto quattro anni: il 2002, il 2012, il 2017 e il 2022. Supportati dai dati elaborati da Pierluigi Randi, per ogni anno si sono individuati alcuni parametri di riferimento. Il primo riguarda i giorni di pioggia, che hanno conosciuto un progressivo ridimensionamento. Sono passati dagli 87 del 2002 agli appena 46 del 2022. «Si considera un giorno di pioggia quando le precipitazioni sono di almeno un millimetro - spiega Randi - e come vediamo il 2022 è stato estremamente secco». Un altro aspetto rilevante è la temperatura media e in questo caso il trend è completamente invertito, si è passati dai 14,4 gradi del 2002 ai 15,8 del 2022, ma il record del giorno con la temperatura media più alta è del 2012. Era il primo luglio e la media si è assestata a un considerevole 30,6 gradi.

Il giorno più freddo risale invece al 6 febbraio del 2012 con una temperatura media di meno 5,6 gradi: «Era l’anno del nevone - spiega Randi - e i grandi accumuli di neve al suolo favorirono le basse temperature». Per quanto riguarda la temperatura massima più alta si deve tornare al 4 agosto del 2017 quando a Ravenna si toccarono i 39,4 gradi. La minima più bassa è invece di nuovo del 2012, quando si raggiunsero i meno 9,8 gradi. Il 2012 regna incontrastato anche per le giornate di neve, che furono 10.

Il raffronto tra gli anni sembra smentire la sensazione che ci siano sempre meno giornate di nebbia; l’anno più nebbioso è infatti stato il 2022 con 55 giornate, contro le 38 del 2017, le 31 del 2012 e le 41 del 2002.

«Caldi prolungati»

Il 2022 spicca invece per le giornate di sole che furono ben 144 con 80 giorni in cui si è superata la temperatura di 30 gradi: «Gli anni più recenti sono stati caratterizzati da caldi estremamente prolungati - commenta Randi -. Se una volta i 30 gradi erano superati soltanto a giugno, luglio e agosto; nell’ultimo periodo i 30 gradi sono spesso toccati anche a maggio e settembre».

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