Guerra in Ucraina, le ferite economiche per il porto di Ravenna

Archivio

Il mondo economico dovrà rivedere le stime di crescita. Le previsioni di un Pil in deciso rialzo (circa un +4%) rischiano di impantanarsi per colpa del conflitto in corso in Ucraina.

Grani e argille, traffico altrove

«Le conseguenze economiche della guerra saranno serie, anche per il territorio romagnolo – commenta l’economista di Genesis srl di Bologna, Massimo D’Angelillo -. La prima notizia che genera forte preoccupazione è già arrivata: la Cina ha dichiarato che acquisterà il grano russo vittima dell’embargo del mondo occidentale. La decisione del gigante cinese avrà ripercussioni tangibili per il porto di Ravenna che è sempre stato un riferimento per le granaglie provenienti da Russia e Ucraina. Il grano, che ogni anno giungeva sulle nostre banchine, sarà dirottato altrove».

Altrettanta preoccupazione è generata dai traffici delle argille provenienti dalla Russia: «Si tratta di materie prime indispensabili per il grande distretto delle ceramiche di Sassuolo. Da sempre transitano nello scalo marittimo ravennate prima di giungere alle industrie in territorio emiliano. È chiaro che l’interruzione dei traffici verso est può portare serie conseguenze per le banchine di Ravenna, che nutre storicamente una fitta rete di relazioni con la Russia e i territori che si affacciano sul Mar Nero».

Sempre analizzando i commerci con la Russia, D’Angelillo sottolinea che Mosca è un importante cliente dell’Italia, da cui acquista automobili, macchine industriali e utensili: «La Russia è ricca di materie prime ma povera di tecnologia – spiega l’economista -. L’embargo potrebbe danneggiare anche il nostro settore dell’Oil&Gas che ha professionalità altamente qualificate e realtà che producono piattaforme, componentistica e impianti utili alle estrazioni».

La Russia rappresenta anche un’importante voce per il settore turistico: «Soprattutto Rimini è destinata a soffrire la mancanza dei turisti russi. La guerra li allontanerà dalle nostre mete».

La guerra pone diverse tematiche sociali: «Nel nostro territorio sono presenti numerose badanti ucraine – commenta l’economista -. Ora si trovano in difficoltà; c’è chi è rimasta bloccata nel paese di origine e chi dalla Romagna segue con apprensione l’evolversi della situazione. Ci saranno movimenti migratori e chi ha trovato un impiego sicuro sul nostro territorio cercherà, probabilmente, di ospitare i propri familiari colpiti dalla guerra».

Inflazione alle stelle

L’impennata dei prezzi non si ferma. Ai fenomeni, che hanno determinato aumenti record delle bollette, ora si aggiungono nuovi elementi esterni: «Saremo di fronte a un nuovo aumento dei prezzi delle materie prime – commenta lo studioso di Genesis – e a cascata cresceranno ancora di più i prezzi dei prodotti agricoli. È evidente che le dinamiche in atto stanno impoverendo la nostra società. La fiammata inflattiva colpirà duro soprattutto le persone a reddito fisso, in particolare i pensionati che negli ultimi anni sono stati una sorta di baluardo di fronte alle difficoltà economiche dei più giovani. Sul fronte energetico la situazione è molto complicata, ma almeno è in arrivo la bella stagione che contribuirà a ridurre i consumi per il riscaldamento».

#getAltImage_v1($tempImage)

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui