Gite scolastiche, Ravenna beneficia del "caro estero"

RAVENNA - È di nuovo tempo di gite scolastiche. La pandemia, con le strade del centro storico deserte, sembra ormai lontana e la guida Federica Mazzotti della cooperativa Il Papavero conferma che le richieste delle scuole sono in forte crescita: «Siamo letteralmente sommerse dalle prenotazioni – racconta-. Dalle prossime settimane a fine maggio saremo impegnatissime ad accogliere le scolaresche, soprattutto italiane. È una bellissima sensazione. Finalmente il settore è ripartito».

Le gite scolastiche hanno sempre rappresentato un motore trainante del turismo primaverile grazie alla fortissima attrazione delle gite culturale alla scoperta di basiliche e mosaici. Federica Mazzotti sottolinea che già l’anno scorso si registrarono segnali positivi dopo il black out dovuto al virus e alle limitazioni: «Nel 2022 prenotarono tutti all’ultimo momento – dice -. Il Covid faceva ancora paura per cui le scuole si sono mosse con tempistiche diverse. Quest’anno le richieste sono giunte con largo anticipo e abbiamo così potuto definire per tempo il calendario dei tour. Le richieste si concentrano sui monumenti della diocesi, con la visita ai mosaici, e su San Vitale e Sant’Apollinare. Una tappa immancabile è naturalmente la tomba di Dante».

Le scolaresche sono per lo più italiane: «Arrivano da ogni parte del Paese – spiega la guida turistica – non c’è una regione prevalente sull’altra. Nord, sud e centro non fa differenza. In molti casi gli studenti dormono nel Riminese dove riescono a trovare prezzi più abbordabili. A Ravenna per lo più fanno tappa per una giornata o anche solo per la mattina o il pomeriggio. Per ora abbiamo pochissime richieste provenienti dall’estero. Dopo Pasqua avremo qualche classe che arriva dalla Francia e dal Belgio. Gli studenti tedeschi si vedranno invece a giugno e a settembre».

Le richieste sono tantissime e per le guide ravennati si parla di vero tour de force, complice anche il fatto che ormai il costo delle gite all’estero è cresciuto esponenzialmente e in tanti preferiscono non uscire dal Paese: «Prima che arrivasse il Covid eravamo decisamente di più – dice Mazzotti-. La pandemia ha spinto molte guide a cercare altre professioni, perché il settore si era completamente fermato. Quindi rispetto al 2019 ci troviamo a essere molte meno. La speranza è che il ministero del Turismo intervenga per sbloccare la situazione. È dal 2018 che non si sono nuovi ingressi. Serve una legge di riforma nazionale che imponga regole uguali per tutti i territori. Fino ad ora le Regioni si sono mosse in ordine sparso alimentando la confusione. Per Ravenna sarebbe molto importante avere nuove guide, in modo da offrire un servizio che possa rispondere alle esigenze del turismo. Abbiamo davanti settimane davvero molto impegnate. Per paradosso potremmo lavorare leggermente meno nella settimana di Pasqua dove a muoversi saranno soprattutto singoli e famiglie che richiedono un servizio diverso rispetto ai gruppi numerosi delle scolaresche».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui