Giallo di Riccione. Il nipote della donna morta: "Stavamo giocando"
RICCIONE. Nel lungo interrogatorio ancora in corso nel tardo pomeriggio nella caserma dei carabinieri di Riccione, il nipote della donna trovata morta in casa questa mattina, avrebbe giustificato la tragedia come una fatalità. "Stavamo giocando", ha aggiungo l'uomo sulla quarantina, spiegando l'iniziale versione, ovvero che la nonna gli sarebbe caduta addosso accidentalmente. Il mistero si infittisce e non sarà semplice capire che cosa sia davvero accaduto questa mattina verso le undici nella palazzina di via Chieti a Riccione, dove viveva Rosa Santucci, di 89 anni. Le lesioni riscontrate nella parte frontale del cranio della donna e il tanto sangue trovato a terra avevano fatto pensare a un omicidio ma al momento il nipote, che ha una quarantina di anni e che per primo ha dato l'allarme chiamando i soccorsi, purtroppo per nonna risultati vani (era già morta), non sarebbe indagato. E' stato nominato un avvocato d'ufficio a sua tutela.