Forlì. Strada sbarrata alle vicine, madre e figlio a processo

Forlì
  • 20 novembre 2025

Una controversia di vicinato, alimentata da presunti atti di minaccia e violenza sulle cose, è sfociata in un procedimento penale che vede a giudizio madre e figlio. I due sono accusati di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con minaccia e violenza sulle cose, in un caso che riguarda il diritto di passaggio su una porzione di terreno acquistata nel 2022 dal figlio al confine tra i comuni di Predappio e Meldola. L’epicentro della disputa è un tratto di strada di circa 200 metri che attraversa la proprietà dell’imputato e che costituisce l’unico collegamento all’abitazione di due sorelle, residenti nella zona da tempo. Una storia raccontata proprio dalle due sorelle nelle pagine del Corriere Romagna di sabato scorso.

Secondo quanto ricostruito in aula davanti al giudice Andrea Priore, i problemi per le due sorelle sarebbero iniziati quasi subito dopo l’arrivo del nuovo vicino. Nell’arco di due anni, infatti, si sarebbero accumulate diverse querele presentate dalle donne, esasperate da una situazione di convivenza divenuta insostenibile. Le sorelle sono state costrette a chiamare i Carabinieri dopo aver ricevuto una lettera da parte di un avvocato, nella quale venivano informate che il cancello d’ingresso alla strada sarebbe stato a chiuso con catena e lucchetto. Durante il dibattimento, l’imputato, difeso dall’avvocato Marco Martines, non ha smentito l’accaduto , pur ammettendo la chiusura del cancello ha anche fatto presente come nel giro di poco tempo fosse stato riaperto. Altri problemi poi ne sono scaturiti visto che l’uomo avrebbe messo in atto diverse azioni che non consentivano il passaggio delle signore fino a casa. La madre dell’imputato, in più di un’occasione, avrebbe sigillato il cancello nascondendo il lucchetto con delle foglie. Il passaggio, inoltre, in un secondo momento, sarebbe stato bloccato con un accumulo di terra che è stata poi posta sotto sequestro dai carabinieri forestali. Peccato che per rimuoverla serva una richiesta di dissequestro da parte dell’imputato. Le due sorelle, si sono costituite parte civile, e nel giugno scorso il giudice, in sede civile, ha riconosciuto il possesso di fatto della strada, disponendone la sua riapertura. La discussione e la sentenza sono rinviate a fine gennaio.

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