“Quanto accaduto è un episodio gravissimo, che purtroppo dimostra che non avessimo parlato a vanvera: la sicurezza deve diventare una priorità, sia a livello locale che nazionale”. Alberto Zattini, direttore di Ascom-Confcommercio Forlì, si dice “estremamente preoccupato” per la rissa accaduta questa mattina davanti l’ingresso dell’Istituto superiore ‘Ruffilli’, in via Romanello. “Negli Stati Uniti la soluzione per risolvere questo tipo di problemi l’hanno trovata, installando metal detector all’ingresso delle scuole: crediamo sia arrivato il momento che anche in Italia si valuti questo genere di intervento”, ragiona Zattini. “Negli ultimi mesi la nostra associazione ha lanciato vari appelli, chiamando in causa il fenomeno delle baby-gang, esploso oramai anche nella nostra città. A nostra memoria è la prima volta che un episodio di tale gravità avviene in una scuola cittadina, con ragazzi che hanno addosso o nello zaino armi da taglio. Rileviamo anche la minore età delle persone coinvolte. Quanto accaduto certifica, e lo diciamo con rammarico, l’esistenza di un problema. Non si può più perdere tempo”.
Alle istituzioni locali Zattini chiede “di valutare l’installazione di metal detector”, mentre a quelle nazionali “di inasprire le pene: basta con certa cultura del ‘perdonismo’: qui parliamo di delinquenza, di ragazzi che vanno a scuola con il coltello”. Confcommercio chiede alle istituzioni “un’azione tempestiva, senza continuare a nascondere la testa sotto la sabbia: oppure vogliamo aspettare che accadano episodi ben più gravi di questo?”.