Falcinelli: "Perplesso sulle feste: si può partire ma con prudenza"

Ravenna

RAVENNA. Dopo mesi in prima linea durante l’emergenza sanitaria, il presidente dell’ordine dei medici Stefano Falcinelli guarda a queste settimane di ripresa di tutte le attività con prudenza e non si stanca di richiamare i cittadini al rispetto delle regole. Anche ora che da Regione e Comune arriva il via libera prima alle discoteche e poi alle feste e al ballo in spiaggia, seguendo le linee guida predisposte.
Cosa pensa della possibilità data agli operatori balneari di organizzare feste e il ballo in spiaggia, è troppo presto oppure è fattibile?
«Qualche perplessità c’è ma capisco la voglia di tornare alla vita normale, poi ci sono esigenze di tipo economico: la Riviera vive sul turismo. Non conosco il testo dell’ordinanza suppongo ci siano indicazioni di cautela per garantire l’avvio dell’intrattenimento».
Cioè cosa intende?
«Penso si possa ripartire, il problema è che siano rispettate le disposizioni e che queste siano indicate correttamente».
I giovani sono i principali interessati agli eventi in spiaggia e quelli meno esposti al virus, la preoccupa l’idea di un calo di attenzione rispetto alle misure di contenimento del contagio?
«No, ne siamo venuti fuori bene tutti direi rispetto ad altre zone; a livello locale ci siamo mossi bene e per tempo. Il prefetto è stato uno dei primi in Italia a convocare il tavolo di crisi al quale ci ha subito invitato. In questo modo abbiamo dato ai cittadini indicazioni puntuali e preventive a volte prima del governo. In tutto questo i cittadini sono stati molto bravi, dopo l’8 marzo e gli assembramenti sul molo di Marina di Ravenna siamo stati ligi ed è il motivo per cui ne siamo usciti, spero. I giovani nella maggioranza hanno tenuto un comportamento adeguato».
Dal suo osservatorio cosa vede ora?
«Non vedo molto di più di ciò che osserviamo tutti, registro gli atteggiamenti e mi sembra che andiamo abbastanza bene, l’uso delle mascherine all’aperto è meno frequente, ma l’importante è averla sempre con sé in caso non sia possibile il distanziamento».
Il maggiore timore qual è?
«La possibilità di una recrudescenza in autunno. Anche se siamo più preparati, abbiamo i dispositivi di protezione che mesi fa non c’erano. Il virus con il caldo è meno aggressivo ma con i primi freddi confido che tantissime persone si vaccinino contro l’influenza, per proteggere se stessi, la comunità e per aiutare i medici a capire cosa hanno davanti. Penso prima di tutto alle persone a rischio ovvero anziani, con patologie croniche e personale sanitario».

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