Elezioni Ravenna, Italia viva ci sarà, ma dentro una lista civica

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Dopo la presentazione della campagna elettorale del sindaco De Pascale, in corsa per il secondo mandato, gli alleati organizzano le proprie forze, mentre dall’opposizione gruppi e partiti lanciano segnali di pace. Tra gli alleati, Italia Viva è pronta ad annunciare un nuovo progetto.

La lista entro a giugno

«Siamo della partita, entro il 20 giugno – spiega l’assessore Roberto Fagnani, coordinatore provinciale di Iv – presenteremo una lista che incarni i valori del riformismo, ma che guardi oltre i confini di Italia Viva, e che sia in grado di rafforzare l’area di centro». Completata l’organizzazione a livello provinciale con i referenti locali Roberto Catalano e Silvia Sirri per Ravenna, Mirco Ravaglia e Federico Rosetti per Faenza e Sabrina Mondini per la Bassa Romagna, Italia Viva lavora a un soggetto elettorale nuovo, che non avrà il solo logo di Iv ma che ha già alcuni punti fermi e tre temi caratterizzanti.

Il programma

«Tra noi c’è entusiasmo assicura il coordinatore - siamo al lavoro su alcune questioni: prima di tutto lo sport, chiederemo al sindaco De Pascale di mantenere gli impegni presi in ambito sportivo, poi lo sviluppo economico e l’istruzione. Lo faremo coinvolgendo personalità competenti e di spessore. Per noi sarebbe auspicabile unificare area riformista, aprendo ad altri soggetti. Vedremo cosa accadrà. Il lavoro sulla costruzione della lista è la prova che anche dai territori può venire una spinta importante anche per il livello nazionale». In prospettiva l’arrivo di forze come il M5S e parte della sinistra dall’opposizione non spaventa il partito di Matteo Renzi. «Gli unici paletti che poniamo – conclude Fagnani - sono per la Lega e Fratelli d’Italia. A Faenza con il simbolo di Iv partecipiamo a una coalizione ampia. Ciò che importa è il rispetto di tutte le forze e De Pascale deve essere il garante e il costruttore di una squadra. Si lavora assieme a un programma, ripartendo dall’attuale maggioranza. Noi non diciamo dei no a priori. Non siamo affini ai 5S, ma ogni territorio fa le proprie valutazioni e decide in autonomia. Questo vale per tutte le forze in campo».

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