Elezioni Ravenna, il Pri resta col Pd ma vuole il vicesindaco

Ravenna

RAVENNA. Toni e temi sempre più accesi, equilibri e pesi da rinegoziare sono il segnale che la campagna elettorale in città è cominciata, mentre a Faenza le coalizioni sono in affanno alla ricerca di un candidato da votare pare a settembre, anche se non c’è ancora la data ufficiale. Il segretario provinciale del Pri nonché vicesindaco Eugenio Fusignani guarda con attenzione l’evolversi delle cose. Il partito repubblicano è avviato a una riconferma della scelta di campo per Ravenna e lavora a un tentativo di composizione di un’area laica con Più Europa e socialisti a sostegno del centrosinistra a Faenza. A guidare l’analisi il segretario comunale ravennate Stefano Ravaglia che intende riaffermare l’asse privilegiato Pd e Pri nella maggioranza, poi aperto alle altre forze. Ma il Pri promuove l’operato della maggioranza in virtù del tandem sindaco al Pd e vicesindaco al Pri, pena la decadenza dell’alleanza. «Non si tratta – spiega Fusignani – di un ricatto ma di un dato di fatto. Se De Pascale merita la riconferma è perché c’è stato un patto fra due forze e una visione di Ravenna comune, frutto di un lavoro programmatico. Si tratta di un lavoro che va su turismo, cultura, sicurezza va completato con un altro mandato».


Entrambi destinati ad altro, nel 2016 impegnati a guidare la segreteria provinciale dei propri partiti, De Pascale e Fusignani si sono ritrovati a correre per le elezioni comunali dopo l’improvvisa scomparsa del candidato Enrico Liverani nel novembre del 2015. E l’impronta politica sulla doverosa amministrazione della cosa pubblica non è mai mancata con scelte precise. E Fusignani parteciperà alla partita per la riconferma. «Quanto prodotto da questa amministrazione, frutto di un accordo tra Pd e Pri, aperto al mondo civico ha dato risultati buoni ma l’anno prossimo potremmo dover far i conti con altri soggetti come Italia Viva, Azione e con le formazioni di sinistra comprese nell’esperienza de La Coraggiosa di Elly Schlein. Quando si allarga la maglia bisogna avere punti fermi». In particolare su Ravenna In Comune e una possibile, al momento lontana, entrata in maggioranza, Fusignani ricorda: «L’opposizione di merito è molto utile, aiuta le azioni della maggioranza. Non so se ci saranno margini di convergenza con Ravenna In Comune, valuteranno all’interno delle loro assemblee, temo non sarà facile. Hanno criticato con un’opposizione seria la nostra azione e non si può smentire quanto seminato in 5 anni». La segreteria è al lavoro, dopo l’estate la direzione dirà la propria sull’azione di governo e il vicesindaco avverte: «La nostra parte politica è più ampia del consenso elettorale raccolto. I voti del Pri sono di cerniera e di frontiera, a Ravenna siamo stati determinanti, a Lugo lo siamo stati per evitare il ballottaggio. Lo dico per gli amici forlivesi: noi del Pri non siamo una forza del centrosinistra, noi siamo il centrosinistra».

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