"Tu devi fare come c. dico io". Volano gli stracci nella Lega a Rimini

Rimini

RIMINI. Volano gli stracci nella Lega. Durissimo attacco della consigliera comunale Diana Trombetta al capogruppo Marzio Pecci. La leghista ha sbottato dopo il consiglio comunale di giovedì sera, quando - ha riferito lei - il capogruppo avrebbe tentato di farla votare come intendeva lui: "Tu devi fare come c...dico io!', sarebbe stata la frase di Pecci, secondo Trombetta. La consigliera dice di avere denunciato questo tipo di atteggiamento all'interno della Lega da tempo al segretario regionale Jacopo Morrone ma senza ottenere risultati. Ora vuole le scuse da Salvini.

Ecco l'intervento di Diana Trombetta. "Ci sono gocce che fanno traboccare vasi già colmi. Vasi che le persone non vorrebbero mai rovesciare, per responsabilità, sopportazione, educazione. Ma poi quando si supera il limite...beh, anche la più paziente delle persone sente che è il momento di dire 'basta'. 
Quel momento, per me, è venuto ieri sera durante la seduta del Consiglio comunale di Rimini allorché si discuteva del permesso a costruire di un privato. Insieme all'altro consigliere della Lega, Manfroni, si decideva l'astensione per il punto in questione, quando come una furia arrivava da dietro il capogruppo Pecci sbraitando 'Dovete votare contro!' e rivolgendosi in particolare a me dicendo 'Tu devi fare come c...dico io!'. E' dall'inizio del mandato amministrativo, anno 2016, che il signor Pecci si rivolge a me con le stesse 'finezze lessicali', appena variate di tanto in tanto ma tutte, proprio tutte caratterizzate dallo stesso messaggio e dal medesimo inciso rafforzativo, diciamo così 'virile'. In questi tre anni il signor Pecci ha inteso esercitare il suo ruolo di capogruppo nei miei confronti in questo modo: ordini e emarginazione dall'attività del gruppo. Ho sempre sopportato, anche perché non sono un professionista della politica come lui. Ma in tutto questo tempo ho puntualmente e formalmente segnalato questi comportamenti ineducati e prevaricatori all'onorevole Jacopo Morrone, senza però benefici evidenti. L'episodio di ieri sera, però, rappresenta lo spartiacque tra quello che sinora è avvenuto e che da oggi non sarà più consentito. I partiti sono prima di tutto persone che si mettono assieme, condividendo un'idea che è anche un'idea di coesistenza civile e educata. Il capogruppo della Lega in Consiglio comunale non ha mai esercitato dal 2016 questo basilare elemento verso di me, rivolgendosi sempre e comunque con violenza verbale e un non necessario autoritarismo. Per questo, chiedo un chiarimento e anche scuse formali per il fatto grave accaduto ieri sera. Un chiarimento che, a mio modo di vedere, dovrà originarsi dallo stesso segretario Matteo Salvini. Di persona. Se ciò non dovesse accadere, io per prima farò le mie considerazioni. In Consiglio comunale e fuori dal Consiglio Comunale".

La replica del gruppo consiliare.

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